| Avvenire 6 giugno 2009 Sat2000, un video degli studenti aquilani sulla rinascita di Angela Calvini
L’ Aquila ferita ma pronta a risorgere, vista con gli occhi dei giovani studenti di cinema della città ferita dal terremoto. Il Grande Talk, scritto e condotto da Alessandro Zaccuri con la partecipazione di Mirella Poggialini sull’emittente cattolica Sat2000, ieri alle 22.35 (e in replica oggi alle 9.05 e domenica alle 21) ha dedicato l’ultima puntata della stagione all’Abruzzo. In particolare ospitando, insieme agli analisti dell’Università Cattolica di Milano che ogni settimana commentano la tv di oggi, i loro coetanei studenti dell’Accademia dell’Immagine de L’Aquila, prestigiosa scuola di cinema oggi distrutta. Una puntata, quella del talk show di Sat2000, tutta dedicata a come la televisione italiana ha seguito l’emergenza terremoto e di come sia tornata, dice Zaccuri, «a farci partecipare alle cose importanti del Paese». Ad analizzare i pro e i contro di una tv presente 24 ore su 24 da ormai due mesi sul luogo del sisma, anche Riccardo Bonacina, direttore del settimanale Vita, e Toni Capuozzo, inviato di Terra e vicedirettore del Tg5. «Io ho vissuto il terremoto del Friuli del 1976 come semplice cittadino – ricorda il giornalista, in prima linea anche in Abruzzo – e i giornalisti li vedevo con diffidenza e fastidio. Invece oggi considero che l’attenzione dei media sia importante, anche quella di certi rotocalchi tv che, pur se in modo talora maldestro, cercano di dare il loro contributo». Ma la testimonianza più forte è quella degli studenti dell’Accademia dell’Immagine de L’Aquila che, pur provenendo da diverse parti d’Italia, non hanno voluto lasciare la città e i loro studi, nonostante due di loro siano rimasti feriti. «Gli iscritti sono trenta, provenienti dalla Lombardia alla Puglia. Ebbene, al posto di tornarsene nelle loro città sono rimasti a dormire nelle tende pur di non perdere l’anno» racconta Marco Incagnoli, direttore fotografia e docente della scuola, accompagnato in studio dalla direttrice didattica Alessia Moretti e dalla docenmte di scenografia Emanuela Trixie Zitkowsky (tra l’altro scenografa del Grande Talk). D’altronde gli studenti hanno un autentico estro artistico, come dimostrato da un corto, trasmesso dal programma, sulla storia del capoluogo abruzzese con Lino Capolicchio protagonista, frutto delle lezioni di Vittorio Storaro. «Noi docenti abbiamo risposto: 'Se voi ci siete, noi non vi molliamo'». Ed è iniziata così un’avventura fatta di studio, buona volontà e tanta solidarietà esterna: «Per fare lezione di cinema ci hanno imprestato di tutto, dalle telecamere ai monitor». Ed alla fine i ragazzi ce l’hanno fatta a completare il loro saggio di fine anno trasmesso in esclusiva da Sat2000 all’interno del talk show. L’essenziale è invisibile agli occhi è un corto di 10 minuti di sorprendente sobrietà e poesia cui hanno partecipato a titolo gratuito attori popolari come Sergio Assisi, Nanni Candelari, Corrado Fortuna e Regina Orioli. In una città fantasma un vigile del fuoco accompagna un anziano cieco a recuperare pochi oggetti dalla casa distrutta. L’uomo ricorda con dei flash back la vita di tutti i giorni per quelle strade (il barbiere, il giornalaio) e si fa raccontare dal vigile quello che vede ora, in una città che comunque ha trovato la forza di reagire. «È un’esperienza vera vissuta da uno dei nostri compagni – spiega Michele, uno dei giovani autori – La città è morta se non c’è la gente. Per questo abbiamo deciso di raccontare la vita che torna a nascere anche tra le macerie » «Il Grande Talk» ospita i ragazzi dell’Accademia dell’Immagine, scuola di cinema oggi distrutta «Siamo rimasti per completare gli studi anche nelle tende. Il nostro film mostra speranza tra le macerie»
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