Il Mattino del 29 settembre 2010
www.ilmattino.it/articolo.php?id=120826&sez=COSTUMIETENDENZEFiction Rai, «Capri 4» non si farà
Il sospetto: decisione anti-Sud
NAPOLI (29 settembre) - Diciamolo subito senza giri di parole: la quarta serie di «Capri» non si girerà. La decisione arriva direttamente da RaiFiction che per tre stagioni ha prodotto la serie tv con la Rizzoli Audiovisivi. Fabrizio Del Noce lo comunica diplomaticamente con un «per ora la Rai non ha in programma di girare ”Capri 4”». Con quel «per ora» che agli spettatori più affezionati potrà sembrare un’ancora di salvezza, un porta socchiusa, la luce in fondo al tunnel.
Ma che in termini tecnici significa prendersi tempo e magari proporre nuove storie e nuovi personaggi nel palinsesto televisivo e far dimenticare la storia ambientata all’ombra dei Faraglioni. Il CdA della Rai, si è riunito ieri, dalla stanza dei bottoni sono iniziati a trapelare rumors che già nei giorni scorsi si sussurravano nei corridoi di viale Mazzini. E «Capri» non era stata nemmeno inserita nell’ordine del giorno, ufficiosamente per gli ascolti della terza serie, considerati scarsi e al di sotto delle aspettative da RaiFiction.
Eppure, fin dalla prima puntata «Capri 3» è partita su Raiuno con 5milioni e 187mila spettatori con uno share del 20,27 per cento e ha chiuso con un trionfale 5milioni e 989mila spettatori e 21.34. Ha battuto perfino «Amici» e tenuto testa a «Grande Fratello», imprese non da poco, e anche le repliche andate in onda quest’estate sono state molto seguite. Nonostante la sceneggiatura della quarta serie in gran parte sia già stata scritta, la fiction nata da un’idea di Carlo Rossella e diretta da Francesca Marra e Dario Acocella, non si farà. E gli spettatori dovranno dire addio (o, chissà, in questo caso arrivederci al 2012) anche a «Tutti pazzi per amore» con Emilio Solfrizzi.
L’impressione è che si voglia tagliare sulle serie più giovanili a scapito di quelle più agèe, altrimenti non si spiegherebbe la conferma per la settima serie di «Un medico in famiglia» dove ogni singolo personaggio è stato spremuto come un limone, e dove comunque non ci sarà il nonno più amato della tv, Lino Banfi, personaggio chiave della fiction. Il cast artistico di «Capri» è diviso: c’è chi prende tempo e preferisce non commentare «quelle che per ora sono solo voci di corridoio» come la protagonista della terza serie Bianca Guaccero, per cui «la serie ha sempre avuto un percorso biennale e non annuale».
Cosa vera, ma soltanto perché ogni volta c’erano problemi di budget, non di messa in onda. L’ultima serie di puntate viste, ad esempio sono arrivate dopo numerose vicissitudini di produzione, a partire dai tagli alle location della costiera amalfitana, con la Rai che non si decideva a dare il via libera e i protagonisti principali che man mano si allontanavano firmando altri contratti come è accaduto per Gabriella Pession, Sergio Assisi e Kaspar Capparoni.
Lungaggini che hanno portato via anche il pezzo più pregiato della fiction, l’amata Reginella interpretata da Isa Danieli, che con la sua verve ha saputo inchiodare davanti alla tv milioni di telespettatori. Ma l’altra metà del cast che sentiva nell’aria la brutta notizia, e da tempo. Tra loro c’è Antonella Stefanucci che in «Capri» interpreta la simpatica Rossella che ha sdoganato per prima i matrimoni misti in tv sposando Sadi, l’attore Thierno Thiam: «Se la motivazione data è che gli ascolti erano scarsi, allora è palesemente una bufala», spiega l’attrice.
«Nonostante mancassero i protagonisti amati dal pubblico, la terza serie è andata molto bene in termini di ascolti. Evidentemente Del Noce ha deciso di archiviare per altri motivi... Forse perché ha in mente dei progetti tutti suoi e ”Capri” in fondo porta la firma di Saccà, il suo predecessore. Spero solo che non ci sia un progetto politico dietro, quello di escludere il Sud dai palinsesti televisivi della Rai».
Parole che se lette a ridosso delle dichiarazioni della Lega nei confronti de «I Cesaroni» di pochi giorni fa (con frasi tipo «Non ci rispecchia» oppure «È tutto rigorosamente in romanesco»), sembrano avere un fondamento. Sicuramente politica, invece, la bocciatura Rai di «Anita», fiction su Anita Garibaldi, prodotta dalla Goodtime di Gabriella Buontempo, moglie di Italo Bocchino. E le fiction scomparse da Raidue? Lì più che della politica la colpa è della crisi economica.
Mariagiovanna Capone