Il commissario Nardone

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Geric
view post Posted on 7/7/2010, 14:10 by: Geric




Il Mattino - ediz. Avellino
07/07/2010

Il personaggio
Nardone, il commissario coraggioso
Assisi interpreta il poliziotto di Venticano: oggi la presentazione del film scritto da Purgatori

Stefania Marotti

La storia, le capacità investigative, ma anche la timidezza e la simpatia di Mario Nardone, il commissario di Polizia originario di Venticano più temuto nel dopoguerra, diventano un film per la televisione. Oggi, a Roma, alle 18, anteprima nazionale de «Il Commissario Nardone», con la regia di Fabrizio Costa e la sceneggiatura di Andrea Purgatori. La proiezione è inserita nel programma di eventi della rassegna «Roma Fiction Festival», che si concluderà sabato. Un cast d’eccezione, con Sergio Assisi, l’attore napoletano protagonista di «Ferdinando e Carolina», «Capri» e di «Mannaggia alla miseria», il film di Lina Wertmuller con Franco Castellano, Anna Safroncick e Margot Sikabony. Il set è a Belgrado, trasformata nella Milano degli anni ’50, in cui Mario Nardone operò sgominando i più temuti esponenti della malavita. Della sua personalità, ma anche delle sue difficoltà quotidiane da emigrato, parla, dalla Serbia, Sergio Assisi, che sarà il volto televisivo dell’investigatore.

Come si sente ad interpretare il ruolo del commissario progressista, talvolta discriminato, essendo del Sud d’Italia?
«La discriminazione è sempre stata una costante della mia vita ed oggi continua anche nella finzione televisiva. Nella realtà, mi definisco un progressista possibilista. Nardone lo è stato sicuramente, ed è riuscito a fare spazio alle sue idee attraverso un mare di diversità e di pregiudizi in una città come Milano, nel dopoguerra. Ma - mi chiedo - solo nel dopoguerra?».

Il suo trasferimento a Milano fu una sorta di punizione, avendo denunciato i comportamenti discutibili di alcuni colleghi. Quale messaggio trasferisce la fiction?
«L’esempio è quello di un uomo che crede ancora al gruppo, alla società, alla gente e non è stato contaminato dal virus, che oggi impera, dell’individualismo sfrenato. Mario Nardone è un essere umano per definizione, con le sue paure, con i suoi dubbi, ma sincero, desideroso di un mondo migliore e, soprattutto, partecipe delle miserie umane, nelle quali si compenetra».

Nella quotidianità era affabile, anche se timido e, talvolta, a disagio. Cosa trasmette ai telespettatori del personaggio?
«Assolutamente tutti questi sentimenti. Nel lavoro è serio, attento, scrupoloso, segue ogni piccolo particolare, nella vita privata è un timido, fondamentalmente un uomo del Sud, con il cuore grande, ma anche pieno di quelle sovrastrutture culturali proprie del Sud, con la simpatia immutabile che appartiene a tutti i popoli del Mediterraneo».

Da attore di successo, cosa pensa dei tagli alla cultura, che penalizzano la qualità nel cinema e nella televisione?
«La situazione è molto grave e, secondo me, in caduta libera. È un’autodistruzione annunciata della qualità, un conto alla rovescia verso un punto di non ritorno. Spero proprio che, toccato il fondo, qualche uomo comprenda che cultura ed arte, in tutte le forme ed espressioni, rappresentano il seme della natura umana. Ci vorrebbe un piano mirato e serio per il rilancio del nostro Paese, la culla della cultura mondiale, ma oggi ci resta solo la culla».

In Irpinia, che lei conosce, fu istituito, da Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, il Festival Internazionale del Cinema Neorealistico. Secondo lei potrebbe essere riproposto?
«Personalmente, adoro pensare al cinema come il contenitore dei sogni, delle favole e di tutto ciò che si desidera e si fa fatica a raggiungere. Il Neorealismo, forse, è il miglior mezzo per farci rendere conto della realtà dei fatti e spingerci un giorno a rendere neoreali quei sogni».

La carriera
L'attore preferito di Wertmuller

Sergio Assisi è tra gli attori preferiti di Lina Wertmuller, per altro regista di origine irpina. Che progetti ha in cantiere?
«Devo molto a Lina Wertmuller, mi ha preso letteralmente per i capelli e portato in quel mondo di cui oggi faccio parte. Il mio destino? Non lo so, ma spero di divertirmi ancora, per tutti i progetti che verranno. Oltre a ”Nardone”, ho partecipato a ”Le ragazze dello Swing” di Maurizio Zaccaro, ”Zodiaco”, di Tonino Zangardi, in quattro puntate, per RaiDue. Poi, si vedrà».
 
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