| Ciao Sergio, io sono in ritardo di un giorno ma perché ieri sono stata a lavorare (come al solito). Ero fuori casa, dove la linea adsl non arriva e i cellulari prendono a singhiozzo. Ma ho pensato a te perché il 13 maggio è sempre stata una giornata particolare. Ricordo quando sul forum inserivamo in bacheca la torta al cioccolato con le candeline animate, i messaggi d'affetto che raccoglievamo, l'atmosfera che si respirava nell'attesa che venissi a leggerci. 40 anni...i tuoi sono stati "vissuti" appieno. Certo, con batoste e disillusioni inclusi nel pacchetto ma questo fa parte dell'esistenza umana. 40 anni zeppi di arte, di esperienze disparate, di viaggi onirici. Non sei cambiato da quel lontano 2005, quando decidemmo di fondare il tuo primo fansite. O il fangruppo come lo chiami. Nei tuoi occhi c'è sempre quella strana malinconia letargica che talvolta fa pugni col tuo sorriso solare. Adesso sai anche ballare, pensa! Nel 2005 l'avresti detto? Fino all'anno scorso forse neppure l'avevi presa in considerazione l'idea di imparare. Ma tu sei un toro con ascendente toro, come la sottoscritta, e la testardaggine come pure l'odore delle cose passate ce le abbiamo nel Dna. Ti auguro un futuro sgombro da nuvole. Quelle fosche perché anche di nuvole ce ne sono di meravigliose. Mi piace guardare le bianche. Ci trovo un mondo multiforme là dentro. So che fa ridere ma chi sogna, pur restando con un piede sulla terra ferma, riesce a cogliere la magia e la bellezza anche nei fazzolettoni spumosi che formano il gregge in cielo. Guarda le stelle, Sergio. Le troverai sempre brillanti. Guarda il sole. Lui somiglia all'uomo. A volte è così acceso da abbagliarti. A volte è così ferocemente giallo che se non stai attento ti ustioni. A volte è livido. Sarà che soffre di sbalzi d'umore, ehheheh. Guarda la natura che combatte contro il tempo e contro gli esperimenti ogni santo giorno. Guarda i fiori che sbocciano tra una pietra e l'altra. Guarda la gente che passa. Il malato che guarisce. Bé...dentro ogni elemento c'è un tesoro inestimabile per chi lo sa cogliere. Sii felice, Sergio. Vorrei che scoppiassi di felicità, giuro. Non temere di provare questo e quello. Buttati nella mischia e vai avanti. Non hai di che vergognarti. Perché, in questa grande vasca di squali e di artefici, dove lo spettacolo e le luci servono più a mascherare ciò che si cela dietro le quinte, tu sei rimasto pulito. E questo, credimi, è la più grande testimonianza dell'essere Uomo. - Alexandra
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