Archivio-Articoli, 2005-2009

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Geric
view post Posted on 8/10/2009, 19:43 by: Geric




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CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (articolo segnalato da Lucyluna)
Natascia Festa
10/03/2009

Sergio Assisi, talenti di un bello e possibile. Un libro di grazie ricevute e un romanzo
Esce per Mondadori a fine marzo: «San Giuseppe facci vincere lo scudetto fino al tremila» scritto con suo fratello. E c'è anche un esordio narrativo: «Mi dimetto da uomo». E su Rai Uno presto «Mannaggia la miseria» di Lina Wertmuller

NAPOLI - Il titolo è di quelli che fanno tremare le vene ai polsi del pubblico femminile: «Mi dimetto da uomo». Soprattutto quando a sceglierlo per il suo primo romanzo è Sergio Assisi, attore napoletano di talento e decisamente nuovo sex symbol tutto meditarraneo. Ma la precisazione rassicura: «Attenzione però: non si tratta mica di outing. Nel romanzo mi dimetto dal genere umano non dal genere maschile». Meno male. Assisi, che già l'anno scorso aveva debuttato nel mondo editoriale con «Spazza Napoli», un volume fotografico curato insieme con il fratello Dario (fotografo e insegnante di pittura) e Domenico Raio per la Biblioteca umoristica di Mondadori, è un partenopeo in continua effervescenza creativa che modula tra schermo (grande e piccolo) e pagina scritta. Ma questa del romanzo è una novità assoluta.

Debutto all'Accademia del Bellini, gradissimo successo con la fiction Capri, poi cinema e televisione. Ma la scrittura dove covava?
«Covava fin dall'inizio, anzi la pagina è venuta prima della scena. Ho iniziato a scrivere intorno ai dodici anni per superare le difficoltà. Da piccolo ero molto introverso, la mia è stata un'adolescenza travagliata. Sono cresciuto in una famiglia semplice e modesta ed ero attraversato da grandi sogni. Così scrivevo: diari, racconti, osservazioni, riflessioni ma anche altro. Scrissi ad esempio una storia di 40 pagine che anni dopo ho ritrovato in un film, La finestra di fronte di Ozpetk. Uguale. Se devo indicare un registro per la mia scrittura direi che è ironico e tragicomico».
Cosa racconta «Mi dimetto da uomo».
«Delle disfunzioni dell'umanità, delle cose che non vanno in questo mondo, dei paradossi irriducibili. Tutti motivi che creano una distanza tra me e il mio genere: cosicché, io, cioè il protagonista, si dimette».
Prima della fatica narrativa, però, c'è un altro progetto editoriale...
«Molto più che un progetto. È un libro in uscita a fine marzo (per Mondadori) ancora di argomento partenopeo. S'intitola San Giuseppe facci vincere lo scudetto fino al tremila, ed è una raccolta di richieste di grazie tratte dai relativi libri delle chiese napoletane. Anche questo libro è fatto a quattro mani con mio fratello ed è dedicato ai maggiori santi napoletani. Ma per la verità è sul richiedente che ci soffermiamo, dividendoli per capitoli e categorie».
Napoli nei libri, ma Napoli anche raccontata dal suo volto, molto amato in tv. Progetti?
«Uno già andato in porto. Un film di Lina Wertmuller per Rai Uno. S'intitola 'Mannaggia la miseria' e andrà in onda tra breve. Con me c'è anche Gabriella (Pession, sua compagna anche nella vita ndr). È una commedia sul microcredito, la banca dei poveri».
Qual è la storia?
«È quella di tre ragazzi che vanno in Bangladesh e scoprano i vantaggi e la positività di questo sistema di prestito. E decidono di esportarlo a Napoli. Così mettono su una banca che opera il microcredito con le puttane, i contrabbandieri e tutta l'umanità precaria napoletana».
Bello. Manca il teatro, dal quale peraltro proviene.
«Ho scritto una commedia ma non per il teatro».
Per il cinema?
«Sì, ho un grande progetto. È una storia napoletanissima, giocata sull'ironia e la paradossalità delle nostre vite (per intenderci, vorrei essere almeno un decimo di Massimo Troisi, detto con grande umiltà). Il film dovrebbe raccontare la storia di un trittico di amici, due ragazzi e una ragazza, che si scontra con una realtà sociale durissima fatta anche di malavita. C'è un intreccio tragicomico ma alla fine vince l'amore e l'amicizia in tutte le sue forme. Ho già preso contatti con la Film Comission Campania perché vorrei che il progetto, se, come spero, andrà in porto, dovrà avere anche un altro significato, quello di riconsegnare agli italiani (e non solo) la bellezza di Napoli, offesa dopo tanta sovresposizione mediatica negativa. Vorrei girare nei musei e nei luoghi più nascosti e incredibili. Sono in trattative con la cura che dovrebbe mettere a disposizione alcuni gioielli del suo patrimonio abitualmente chiuso al pubblico. Insomma vorrei raccontare una Napoli non oleografica ma allo stesso tempo meravigliosa e sconosciuta».


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Radio Kiss Kiss Napoli, programma Cafè Blu - intervista trascritta
4/4/2009

Buongiorno a tutta Napoli e a tutti i napoletani.
Sì sono abbronzato, è il sole di Napoli.


Scelta musicale di Sergio: Mika

La mia cultura musicale è minima, nel senso che non ho un genere musicale che amo in particolare, mi piace tutto. Mika mi fa impazzire, è folle.

Si parla di “San Giuseppe, facci vincere lo scudetto fino al 3000!”
L’idea mi venne quando entrando in una chiesa vidi un librone dove le persone scrivevano richieste di grazia, le scrivevano magari per dare più forza alle loro preghiere. Abbiamo raccolto, io con mio fratello Dario e Domenico Raio, le richieste più divertenti e socialmente utili. Alcune divertentissime. È venuta fuori una Napoli varia, infatti il libro è diviso per capitoli, viene fuori questa umanità che si contraddistingue nel mondo, il cuore napoletano non esiste da nessuna parte, e non lo dico perché sono napoletano. Napoli ha una forza incredibile, è come l’araba fenice che risorge dalle ceneri.

Scelta musicale, Sergio versione deejay: sono romantico, Erminio Sinni…”E tu, davanti a me!”

San Gennaro e gli altri Santi.
Capita che alcune persone si rivolgano ai Santi che portano il proprio nome (allora io dovrei rivolgermi a San Sergio....ma non è tanto famoso...), non solo a San Gennaro, e capita che un Santo venga interpellato anche in base a determinate esigenze, ad esempio c’è anche il protettore del posto del parcheggio, che ho scoperto essere S. Biagio.

Napoli
Una cosa che mi ha sconvolto è che a New York Napoli viene vista solo come spazzatura e malavita.
Il problema del napoletano , che può essere sia un pregio che un difetto, è abituarsi alle cose negative, ma così non va avanti, non ha voglia di migliorare.


Teatro
Entro l’anno prossimo dovrei ritornare in teatro con uno spettacolo, non dico nulla per scaramanzia.

Cinema, “Mannaggia alla miseria” e la storia del pizzo
Io avevo detto di girare a Napoli, che non sarebbe successo nulla, hanno voluto girare fuori ed è successo che ci hanno chiesto il pizzo.
Sto preparando una commedia napoletana con Francesco Scotto, dopo Gomorra…ci vuole un sorso di sole.


Fiction, tv
Sto aspettando una risposta…in questo periodo di crisi…, sto pensando di ritornare al teatro, per sentire il calore del pubblico.

Grazie a voi, Napoli ti amo.

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Radio2, programma "Gli Spostati" - intervista trascritta
14/4/2009

Ciao Sergio, è la prima volta che ci conosciamo sebbene tu abbia fatto un bel po’ di strada nel mondo dello spettacolo, da 20 anni che sei attore, hai festeggiato in qualche locale?
Non ho fatto niente, sono stato con mia nonna, ho fatto una torta e basta (ride..)

E’ un ragazzo che non si è montato la testa, che sa quali sono i veri valori...Il grande successo lo hai raggiunto con Capri...dimmi tu..
Direi di sì, dopo 20 anni di carriera, 12 anni di teatro e 21 film, arriva Capri e divento popolare

Con tanto di torpedoni organizzati per venire sul set per vedere le riprese della fiction
Sì, devo dire di sì. C’ho un parco-fan meraviglioso, anzi colgo l’occasione per salutare tutte le mie fans, tutto il mio fan club, mi hanno fatto un sito, sono stupende.

Che poi diciamolo, tutto questo successo alla fine ha un po’ stufato, 700 mila mail, tutto questo fanatismo per quest’uomo che alla fine è un uomo semplice, ha festeggiato i suoi 20 anni di carriera...in un noto locale romano...
Ahahha “La Mucca Assassina”

Tu oggi qui non sei in veste di attore, e nemmeno di sceneggiatore...perché so che sei anche sceneggiatore cinematografico, ma in veste di scrittore, perché con tuo fratello Dario hai deciso di seguire un filone che è abbastanza bizzarro, sei già al secondo libro edito da Mondadori, questo si intitola “San Giuseppe, facci vincere lo scudetto fino al 3000”...già dal titolo di capisce...Ed è un libro con quale tu e tuo fratello, con tanto di foto, avete raccolto tutte le richieste di grazia non solo a San Giuseppe, ma anche a San Gennaro, a tutti i Santi...
A tutti i Santi...ci sono Santi stranissimi, di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza...

Letture di grazie...

A Napoli il Santo viene visto come tutto, come agente immobiliare, ingegnere, avvocato, medico, viene usato per tutto, tutto questo può sembrare stupido, ma c’è un mondo sotto qui, sono tutti desideri, di vita semplice...

Ti è mai capitato di scrivere qualcosa ad un Santo?
Devo essere sincero, in questo libro ce n’è una che è mia, ma non lo dirò mai, non posso, non posso, non posso...così i lettori, le lettrici compreranno il libro e cercheranno di carpire...

Ma qual è l’argomento?
E’ vasto, è vario... (io ne ho in mente una, secondo me è tra le grazie inserite nel capitolo dei “poeti”, una di quelle scritte in napoletano, bellissime e commoventi!)

Il libro è in parte scritto da te, e in parte ovviamente dalla fantasia dei napoletani, ma le foto le avete fatte tu e tuo fratello.
Le foto di questo libro, sì, le ha fatte mio fratello

Però anche tu fai foto
Assolutamente, del primo libro che era Spazza Napoli, abbiamo fatto insieme le fotografie, solo che essendo lui più grande di me ha cominciato qualche anno prima, poi io l’ho seguito e abbiamo collaborato insieme...Perché mi guadi e ridi? Io ho un’altra passione, a me piace fotografare le donne, va bene??? La bellezza...perché mi guardate così...ahahah

Chi vanti nella tua galleria di ritratti?
Non lo saprai mai! Non te lo posso dire...no, no, no...

Sei mai andato a vedere il miracolo di San Gennaro?
Sì, è meraviglioso, come si dice a Napoli...o fridd 'ncuoll, cioè ti viene la pelle d’oca, vedi questa folla...c'è due volte l’anno, a maggio e a settembre quando il cardinale con questa teca in mano che gira un paio di volte, e improvvisamente si squaglia il sangue; poi pochissime persone sanno che contemporaneamente al sangue nell’ampolla del duomo si squaglia anche il sangue sulla pietra dove, a Pozzuoli, venne tagliata la testa di San Gennaro. Quando non si squaglia è di cattivo auspicio, ad es. nell’80 si sciolse in ritardo, e ci fu il terremoto dell’Irpinia.

In questo libro hai in parte descritto il mondo legato a Maradona che a Napoli è come una entità
Si rivolgono a Maradona quasi come se fosse un santo, a Napoli hanno fatto una cappella col capello vero di Maradona, la cosa bella è che sta scritto “capello vero originale di Maradona”, io voglio acchiappare a quello che gli ha strappato il capello, lo voglio vedere.

Sono contento di averti conosciuto, ci hai distratto, ci hai fatto ridere tra sacro e profano...
Sì, non scherziamo coi Santi, è soltanto per restare un po’ più in superficie...

Edited by Geric - 8/10/2009, 20:59
 
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