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Geric
view post Posted on 1/6/2010, 20:20 by: Geric




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Il Mattino
17/01/2010
Personaggi
La mia Napoli in un film anti-Gomorra
Dopo «Capri» Sergio Assisi prepara l’esordio nella regia e tre nuove fiction per la Rai

Mariagiovanna Capone

Un anno fa, quando fu confermato che non avrebbe girato «Capri 3», i fans in rete si scatenarono indignati. Nessuno, giuravano, avrebbe mai più visto la fiction di Raiuno con protagonista Sergio Assisi, insieme con Gabriella Pession e Kaspar Capparoni. Per tutti la serie televisiva faceva perno sul personaggio di Umberto, il latin lover dall’aria un po’ dandy che l’attore napoletano interpretava. Ora aspettano di rivederlo in tv in qualche altra fiction. Ancora qualche mese di attesa e finalmente ci sarà il rientro di Assisi sul piccolo schermo. Appesi al chiodo definitivamente i ruoli da «rubacuori dalla faccia da schiaffi», l’attore si presenterà il prossimo autunno sulle reti Rai in una veste inconsueta. Sarà prima un gerarca in «Le ragazze dello swing», la miniserie diretta da Maurizio Zaccaro che racconterà la vicenda del Trio Lescano. Poi un archeologo per la seconda stagione della serie mistery «Zodiaco - Le origini del male», che attualmente Assisi sta girando a Praga diretto da Tonino Zangardi. Subito dopo, indosserà i panni del fondatore della Squadra Mobile, campano di origine, nella miniserie «Il commissario Nardone».

Assisi, tre ruoli tutti diversi da quelli fatti finora.
«È il motivo per cui li ho scelti. Tre personaggi lontanissimi da quanto proposto in passato e che spero mi renderanno giustizia».

In che senso giustizia?
«Per un attore è facile rimanere ingabbiati nello stesso identico ruolo, magari ripetuto all’infinito. Io non voglio che questo mi accada e ho preso delle decisioni. Quello che mi sta a cuore oggi è che il pubblico si accorga che sono un attore in grado di interpretare qualsiasi ruolo».

Sembra quasi che voglia chiudere definitivamente il capitolo «Capri».
«Per me è chiuso già da tempo. Noi attori abbiamo subìto troppi disagi nelle due serie, provocati dalle problematiche produttive. Scegliere di non far parte del terzo capitolo era scontato, perché si era rovinato tutto. Peggio per loro se hanno voluto insistere con la terza serie, ma non credo che piacerà senza Umberto, Vittoria e Massimo. Io guardo oltre ”Capri” da molto tempo».

E dove guarda oggi?
«Oggi sono concentrato su ”Zodiaco”. Sto ancora girando a Praga e ne avremo fino a inizio marzo. È la prima volta che mi confronto con il genere giallo e mistery, e girare circondati dalla neve sta rendendo tutto ancora più enigmatico. Interpreto un archeologo inglese molto intraprendente. Una specie di Indiana Jones, ma senza frusta».

Da poco, invece, ha terminato di girare «Le ragazze dello swing».
«Qui ho una partecipazione. Sono un gerarca dal carattere terribile e senza pietà. C’è molta attesa per questa serie sul trio Lescano e mi fa piacere far parte della squadra».

Invece sarà protagonista assoluto in «Il commissario Nardone».
«È un ruolo a cui tengo tantissimo. Sapevo qualcosa di quest’uomo, avellinese di origini contadine che fu commissario a Milano, ma ho preso alcuni libri e pubblicazioni per conoscerlo meglio. Nell’Italia postbellica divenne una vera leggenda. Fu lui, infatti, a tracciare il solco alla polizia che conosciamo oggi: inventò la squadra mobile. Risolse casi che sconvolsero Milano (come Rina Fort, che uccise tre bambini dell’amante) e sgominò le bande della mala. Un grande uomo. È la prima volta che Rai Fiction punta solo su di me e ringrazio Del Noce per questo».

Tanta televisione, ma il cinema?
«Forse in autunno avvierò un progetto molto importante: realizzare il mio primo film da regista. Ho terminato da tempo la sceneggiatura e sto cercando produttori. È una pellicola su e per Napoli. Una risposta a tutti i film che mostrano la mia città come il coacervo di tutti i mali. Io invece voglio mostrarne l’altra faccia. È un film anti-Gomorra, dove se Gomorra è il nero, il mio film sarà tutti i colori».

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Il Mattino - ediz. Avellino
07/07/2010

Il personaggio
Nardone, il commissario coraggioso
Assisi interpreta il poliziotto di Venticano: oggi la presentazione del film scritto da purgatori

Stefania Marotti

La storia, le capacità investigative, ma anche la timidezza e la simpatia di Mario Nardone, il commissario di Polizia originario di Venticano più temuto nel dopoguerra, diventano un film per la televisione. Oggi, a Roma, alle 18, anteprima nazionale de «Il Commissario Nardone», con la regia di Fabrizio Costa e la sceneggiatura di Andrea Purgatori. La proiezione è inserita nel programma di eventi della rassegna «Roma Fiction Festival», che si concluderà sabato. Un cast d’eccezione, con Sergio Assisi, l’attore napoletano protagonista di «Ferdinando e Carolina», «Capri» e di «Mannaggia alla miseria», il film di Lina Wertmuller con Franco Castellano, Anna Safroncick e Margot Sikabony. Il set è a Belgrado, trasformata nella Milano degli anni ’50, in cui Mario Nardone operò sgominando i più temuti esponenti della malavita. Della sua personalità, ma anche delle sue difficoltà quotidiane da emigrato, parla, dalla Serbia, Sergio Assisi, che sarà il volto televisivo dell’investigatore.

Come si sente ad interpretare il ruolo del commissario progressista, talvolta discriminato, essendo del Sud d’Italia?
«La discriminazione è sempre stata una costante della mia vita ed oggi continua anche nella finzione televisiva. Nella realtà, mi definisco un progressista possibilista. Nardone lo è stato sicuramente, ed è riuscito a fare spazio alle sue idee attraverso un mare di diversità e di pregiudizi in una città come Milano, nel dopoguerra. Ma - mi chiedo - solo nel dopoguerra?».

Il suo trasferimento a Milano fu una sorta di punizione, avendo denunciato i comportamenti discutibili di alcuni colleghi. Quale messaggio trasferisce la fiction?
«L’esempio è quello di un uomo che crede ancora al gruppo, alla società, alla gente e non è stato contaminato dal virus, che oggi impera, dell’individualismo sfrenato. Mario Nardone è un essere umano per definizione, con le sue paure, con i suoi dubbi, ma sincero, desideroso di un mondo migliore e, soprattutto, partecipe delle miserie umane, nelle quali si compenetra».

Nella quotidianità era affabile, anche se timido e, talvolta, a disagio. Cosa trasmette ai telespettatori del personaggio?
«Assolutamente tutti questi sentimenti. Nel lavoro è serio, attento, scrupoloso, segue ogni piccolo particolare, nella vita privata è un timido, fondamentalmente un uomo del Sud, con il cuore grande, ma anche pieno di quelle sovrastrutture culturali proprie del Sud, con la simpatia immutabile che appartiene a tutti i popoli del Mediterraneo».

Da attore di successo, cosa pensa dei tagli alla cultura, che penalizzano la qualità nel cinema e nella televisione?
«La situazione è molto grave e, secondo me, in caduta libera. È un’autodistruzione annunciata della qualità, un conto alla rovescia verso un punto di non ritorno. Spero proprio che, toccato il fondo, qualche uomo comprenda che cultura ed arte, in tutte le forme ed espressioni, rappresentano il seme della natura umana. Ci vorrebbe un piano mirato e serio per il rilancio del nostro Paese, la culla della cultura mondiale, ma oggi ci resta solo la culla».

In Irpinia, che lei conosce, fu istituito, da Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, il Festival Internazionale del Cinema Neorealistico. Secondo lei potrebbe essere riproposto?
«Personalmente, adoro pensare al cinema come il contenitore dei sogni, delle favole e di tutto ciò che si desidera e si fa fatica a raggiungere. Il Neorealismo, forse, è il miglior mezzo per farci rendere conto della realtà dei fatti e spingerci un giorno a rendere neoreali quei sogni».

La carriera
L'attore preferito di Wertmuller

Sergio Assisi è tra gli attori preferiti di Lina Wertmuller, per altro regista di origine irpina. Che progetti ha in cantiere?
«Devo molto a Lina Wertmuller, mi ha preso letteralmente per i capelli e portato in quel mondo di cui oggi faccio parte. Il mio destino? Non lo so, ma spero di divertirmi ancora, per tutti i progetti che verranno. Oltre a ”Nardone”, ho partecipato a ”Le ragazze dello Swing” di Maurizio Zaccaro, ”Zodiaco”, di Tonino Zangardi, in quattro puntate, per RaiDue. Poi, si vedrà».

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Corriere del Mezzogiorno
02/09/2010
Assisi: tre personaggi per la «mia» televisione
L’attore napoletano protagonista di svariate fiction


Sergio Assisi l’aveva promesso qualche mese fa: «Tornerò presto in tv con tanti progetti». Detto fatto. Il bel attore napoletano sarà infatti, a partire dalle prossime settimane, protagonista di numerose fiction sulle reti Rai. «Si comincia con "Le ragazze dello swing"», racconta al telefono da New York. Nella miniserie televisiva che narrerà la storia del famoso trio musicale Lescano, diretta dal regista Maurizio Zaccaro (in onda in prima serata su Rai 1 tra poche settimane), Assisi vestirà dunque i panni del gerarca fascista Enrico Parisi. L’attore partenopeo sarà poi, quest’inverno, protagonista del secondo capitolo di «Zodiaco - il libro perduto» per la regia di Tonino Zangardi. Un thriller parapsicologico, ai margini del mistero, remake dell’omonima serie francese «Zodiaque» girato tra Torino e Praga, in cui interpreterà l’agente di Scotland Yard Julian Savelli. «Un sequel entusiasmante - continua Assisi - che lascerà con il fiato sospeso tutto il pubblico spettatore. Ne vedrete delle belle».
Nello stesso filone poliziesco-investigativo si inserisce anche la fiction «Il commissario Nardone», che andrà in onda nel 2011, sempre su Rai 1. Presentata lo scorso aprile nella sezione lavori in corso del Roma Fiction Fest, la serie, divisa in dodici episodi e diretta da Fabrizio Costa, narrerà la vera storia di Mario Nardone (interpretato appunto da Assisi), commissario avellinese che fu trasferito nella Milano degli anni Cinquanta dopo aver denunciato con una soffiata il comportamento poco ortodosso di alcuni colleghi.
«Dalla rapina di via Eusoppo alla strage di via San Gregorio - racconta l’attore - porteremo nelle case degli italiani la vita pubblica e privata del poliziotto che ha creato quella che è oggi la sezione scientifica». Un bel personaggio, insomma. «Sì, un personaggio veramente particolare, che mi ha intrigato dal primo giorno in cui mi è stata presentata la sceneggiatura - continua Assisi» e uno dei primi elementi che mi hanno colpito, mentre mi documentavo sulla sua storia reale, è stato sicuramente il modo con cui entrava in empatia con i criminali. Un aspetto intrigante di quest’uomo che ha fatto la storia della polizia italiana». E che somiglia fisicamente non poco allo stesso Assisi. «Eh sì, ma non è solo quella ad unirci. Mi sono ritrovato molto anche nella psicologia di questo personaggio e non mi è dispiaciuto affatto», racconta l’attore.
Ma questa nuova fiction non racconterà soltanto la storia del poliziotto avellinese, bensì approfondirà gli aspetti della sua vita privata. Al suo fianco infatti ci sarà Giorgia Surina, nei panni di Eliana Nardone, moglie del commissario. «Con Giorgia, durante la lavorazione, si è creato un buon feeling, come per il resto del cast. Con noi, infatti, ci sono anche tanti altri attori eccellenti, tra i quali Anna Safroncik, Franco Castellano e Giuseppe Soleri. Spero - conclude Assisi - che al pubblico piaccia il mio personaggio tanto quanto mi sono divertito io ad interpretare Nardone».

E alla Rai assicurano suspence ed ironia, contraddizioni, ma anche il carico di enormi emozioni, come recita una nota di presentazione della serie, che contiene anche un’autocritica: «In fondo, di quell’Italia del dopoguerra in tv davvero conosciamo poco e niente».

Edited by Geric - 2/9/2010, 13:15
 
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