Assunta Spina, Amore e Passione a Napoli

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Alexandra Borgia
icon12  view post Posted on 8/12/2007, 10:59 by: Alexandra Borgia
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Libraia, Scrittrice e Promoter Culturale

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LA TRAMA IN BREVE


Bellissima popolana, inquieta e determinata, Assunta Spina (Bianca Guaccero) è la protagonista di una storia drammatica in cui alla sua voglia di riscattarsi da una condizione di povertà e di arretratezza si mescola con una rete pericolosa di intrighi.A differenza delle altre lavandaie, Assunta ha imparato a leggere e scrivere grazie all’aiuto della giornalista Matilde Serao (Lina Sastri). Intanto, la sua bellezza accende il desiderio di molti uomini: dal fidanzato marinaio, Salvatore, che successivamente si imbarcherà per l’America, al ricco e violento macellaio Michele Boccadifuoco, al magistrato Federico Funelli che la considera soltanto una breve avventura.
Proprio quando la storia d’amore tra Assunta e il marinaio Salvatore sembra essere al culmine,con la prospettiva del matrimonio, Salvatore rivela ad Assunta che è sua intenzione tentare la fortuna imbarcandosi per l’America,e quindi cerca di convincere anche Assunta a seguirlo.Sulle prime, Assunta si lascia convincere ma poi,complice l’usuraia Donna Carmela, a cui il padre di Assunta doveva rimborsare un prestito, il piano non va a buon fine e Salvatore si imbarca da solo. A questo punto si fa sempre più pressante il corteggiamento di Michele, un macellaio benestante che però ha il difetto di ricorrere troppo spesso al coltello per far valere le sue ragioni. All’inizio Assunta è riluttante ad accettarlo, ma poi la prospettiva di una vita di benessere le fa cambiare idea, e così diventa anche proprietaria di una propria stireria, arrivando ad assumere tre sue colleghe lavandaie. Tutto sembra filare liscio, fino a quando, per aver visto Assunta parlare con un cliente nella propria stireria, Michele la sfregia per la sua gelosia. Per questo, l'uomo viene incriminato e portato in carcere e la madre di lui e l’avvocato premono affinché Assunta faccia una testimonianza “morbida” che possa far avere uno sconto di pena a Michele. Inizialmente rigida sulle sue posizioni, Assunta infine collabora e Michele viene condannato a 17 mesi. C’è però un problema: Michele sta per essere trasferito ad Avellino, e per evitare ciò Assunta e la madre di Michele si rivolgono al cancelliere Funelli che, complice la bellezza di Assunta, cede alla richiesta. Ma è proprio con Funelli che Assunta scopre finalmente la pienezza della passione. Quando il Cancelliere rivela di essere sposato, Assunta è ormai innamorata e non intende cedere il proprio amato a un’altra donna. Nel frattempo, la detenzione di Boccadifuoco volge al termine, anzi, si profila la possibilità di un’amnistia, inizialmente non concessa e quindi, quando Michele torna a casa trova Assunta in attesa del Cancelliere; venutolo a sapere, inizialmente Michele non interviene ma poi, quando Assunta va a trovare Funelli di nascosto nella sua villa, Michele lo accoltella alle spalle. Rimasta sul luogo del delitto, Assunta se ne autoaccusa e soltanto le pressioni del suo avvocato la faranno desistere dal proposito di coprire Michele. Uscita di prigione, Assunta viene nuovamente raggiunta da Michele che, vistosi escluso dalla vita sentimentale di Assunta, decide di ucciderla ma, mentre sta per compiere l’atroce delitto,interviene Salvatore, l’ex fidanzato di Assunta che era stato dato per morto nel naufragio della nave su cui si era imbarcato, e salva Assunta, la quale poi chiama le guardie e fa arrestare Michele. Ritrovata in tal modo la pace nella propria vita, Assunta dichiara a Salvatore il suo proposito di voler cambiare vita radicalmente, diventando maestra.

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LE ORIGINI DELLA STORIA


E' del 1915 la prima edizione cinematografica, interpretata dalla mitica Francesca Bertini con la regia di Gustavo Serena.
Al 1947 risale invece l'Assunta Spina di Mario Mattioli, con Anna Magnani e Eduardo De Filippo. Due grandi film di cui la Titanus ha curato la distribuzione.
A sessant'anni di distanza, Guido Lombardo - realizzando per Titanus e Rai Fiction un progetto fortemente voluto dal padre Goffredo - torna a questo classico del melodramma verista italiano. E Napoli, con le sue strade, i suoi palazzi e le sue piazze si conferma, anche questa volta, protagonista del racconto. Castel Sant'Elmo, la Certosa di San Martino, Castel dell'Ovo, Villa Pierce e Palazzo Donn'Anna a Posillipo, ma anche il bar Gambrinus, la Galleria Principe di Napoli, l'isolotto di Nisida e il Maschio Angioino: con la collaborazione della Film Commission Regione Campania, ogni location è stata scelta e allestita in modo da restituire alla storia la sua natura popolare e mediterranea più autentica.
In questo set di monumenti e vicoli, diretto dal regista Riccardo Milani, si muove una nuova Assunta Spina, una donna modernissima e inquieta, che ha il volto fresco e solare di Bianca Guaccero. Salvatore di Giacomo scrisse il suo dramma durante gli anni in cui lavorò al "Corriere di Napoli", diretto da Matilde Serao.
Le variazioni portate al testo originale sono, nelle intenzioni di Patrizia Carrano che firma soggetto e sceneggiatura, un modo per attualizzare un testo che rischiava - sia per datazione che per tematiche - di sembrare antico. Il riscatto finale di Assunta, come la voglia di emanciparsi dalla condizione di oggetto del desiderio fanno di questa versione televisiva dell’opera di Di Giacomo un prodotto di “straordinaria modernità” - come afferma il direttore di RaiFiction Agostino Saccà, che prosegue: “questo è un grande racconto popolare e l’unico rischio da evitare era cadere nel popolaresco o nei luoghi comuni del napoletanismo”.

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Assunta Spina....Bianca Guaccero
Michele Boccadifuoco ....Michele Palcido
Federico Funelli....Sergio Assisi
Matilde Serao...Lina Sastri
Mario....Nicola Di Pinto
Carmela....Angela Pagano
Salvatore....Giuseppe Zeno
Concetta....Clara Bindi
Cazzillo....Domenico Esposito
Donna Rosa....Imma Piro
Matteo Molinari....Patrizio Rispo



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Regia....Riccardo Milani
Costumi....Elena Del Guerra
Scenografia...Maurizia Narducci
Arredamento....Pierfranco Luscrì
Montaggio....Massimo Quaglia
Direttore della fotografia....Saverio Guarna
Organizzatore generale....Guiduccio Geuna
Direttore di produzione....Marco Greco
Produzione....Guido Lombardo
Soggetto e Sceneggiatura....Patrizia Carrano, Peppe D'Argenzio, Leandro Piccioni



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BIANCA GUACCERO CONFESSA: IL MIO SOGNO E' TORNATORE
di
Sara Gambini



4 ottobre 2006 - Libero News
Ha solo 25 anni ma vanta un curriculum da star navigata. Ha esordito a soli 18 anni, nel 1999, in Terra bruciata a fianco di Michele Placido, Giancarlo Giannini e Raoul Bova e da allora non si è più fermata. È stata chiamata da Veronesi, Oldoini, Damiani. Ha lavorato con mostri sacri come Giannini, appunto, Harvey Keitel, Paul Sorvino, Gerard Depardieu.
Non male per una semplice ragazza di Bitonto (Bari) partita dai concorsi di bellezza regionali e dalla trasmissioni con Gerry Scotti e Pippo Franchi. Ma non così strano se si pensa che Bianca Guaccero ha dalla sua una bellezza mediterranea esplosiva, un viso che "buca" lo schermo e un talento naturale per la recitazione. Tre ingredienti che mescolati insieme le hanno permesso di bruciare le tappe e anziché restare diventare una delle tante showgirl televisive approdare al cinema dalla porta principale.
A breve vestirà i panni di Assunta Spina nell’omonima fiction in onda su Rai Uno l’8 e 9 ottobre. Una sfida importante per la Rai e Titanus che hanno deciso di riportare sullo schermo il dramma napoletano di Salvatoredi Giacomo, dopo i due film storici del 1915 l’uno e del 1947 l’altro, protagonista Anna Magnani. Un vero e proprio feuilleton popolare, protagonista una bella lavandaia napoletana (Assunta) che cerca di affrancarsi dalla povertà e dalla ignoranza ma che rimane prigioniera di un intreccio di passioni, tradimenti e violenze. Una storia che potrebbe sembrare “antica” e fuori tempo ma che, sottolinea il regista Riccardo Milani "risulta invece attuale, poiché pone al centro valori universali come l’amore per la libertà e l’indipendenza. E soprattutto la passione quale motore dell’esistenza". "La stessa passione che - dice Bianca - la accomuna al personaggio di Assunta".

«Assunta mi assomiglia molto. Sia per le origini meridionali, visto che sono pugliese, ma soprattutto per la passione che mette nella sua vita. È una donna che combatte in nome della libertà sia a livello lavorativo che affettivo. E che si lascia travolgere dalle passioni senza paura. Liberandole, lasciandole uscire dal proprio cuore»

Assunta però è napoletana. Ti ha creato problemi recitare con un'altra cadenza?
Ho lavorato molto per studiare l'accento napoletano. Ho rivisto più volte Matrimonio all’italiana con Sofia Loren e Marcello Mastroianni, anche per entrare nell’atmosfera popolare napoletana.

Com'è stato recitare accanto a mostri sacri come Lina Sastri e Michele Placido?
Li devo ringraziare perchè mi hanno aiutata moltissimo. Era come stare in una arena di leoni mentre io osservavo in disparte e imparavo. Per me questo set è stato una grande scuola, a livello lavorativo ma anche di vita.

A cosa stai lavorando?
Sto facendo un lavoro teatrale, Il sogno del principe di Salina: L'ultimo Gattopardo, con Luca Barbareschi. Io sono Angelica. Sono impegnata in tournè fino al 23 dicembre.

Progetti cinematografici?
Magari, li aspetto con molta ansia e trepidazione. Perché il cinema mi manca molto.

Tu hai fatto due film in America. Hai trovato molta differenza rispetto all’Italia?
Ci sono altri mezzi. D'altronde l’America è l’industria del cinema per eccellenza, lì ci sono i miliardi. Però il calore umano che abbiamo qui in Italia è inimitabile, e lo dico con orgoglio. Gli americani studiano molto, sono più preparati per certi versi, ma noi abbiamo un istinto che non si può costruire da nessuna parte e che è la nostra arma vincente.

C’è un regista in particolare con cui vorresti lavorare?
Giuseppe Tornatore, è il sogno della mia vita. Il mio film preferito è Nuovo cinema Paradiso. Vorrei proprio conoscerlo, anche senza farci un film. Solo per dirgli: "Io ti adoro. Mi inginocchio davanti a te..."

Hai recitato con Massimo Ceccherini in Faccia di Picasso. Lo stai seguendo sull’Isola dei Famosi?
No, perché non guardo i reality, non mi piacciono. Ma conoscendolo so che l’ha fatto sicuramente con il cuore, di libera scelta. E gli auguro di vincere. Lui è davvero così come appare in televisione anche al naturale, non finge per niente!

Hai mai incontrato nella vita persone come Federico Funelli, il cancelliere che la tradisce dopo averle fatto credere d'amarla?
Certo che ne ho incontrate, ma non mi sono innamorata. Stavo per caderci, ma poi ho capito. Sai com’è, ormai ho sviluppato un fiuto particolare per gli uomini sbagliati…

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Di
Giulia Nardone


Parlano i protagonisti della fiction Rai sul set del Suor Orsola Benincasa

21 MARZO 2006
"L'età attraverso i nostri trucchi può cambiare vertiginosamente, in meno di due ore si passa dai trenta ai cinquant'anni - afferma Alberto Blasi, truccatore del set di 'Assunta Spina' -, ho lavorato spesso con Michele Placido, oltre che per questo film anche per 'Il sequestro Soffiantini', lì il rapimento durò otto mesi e io in due ore gli dovevo far crescere velocemente la barba".

Alberto Blasi, insieme a Pietro Tenoglio, cura l'immagine e il trucco di Lina Sastri, Michele Placido e Bianca Guaccero. Li abbiamo incontrati al Suor Orsola Benincasa dove si sta girando "Assunta Spina" per la regia di Riccardo Milani.

"I baffi, i capelli e le lunghe barbe le costruisco personalmente - spiega Blasi - non sono posticci, comprati e incollati. Prendo dei capelli veri, che vengono crespati e poi applicati in piccole ciocche, rispettando le curve del viso".

"Noi ricostruiamo un'epoca - chiarisce Pietro Tenoglio - anche attraverso i colori di un trucco. Lo sguardo e l'espressione di una donna del 1910 non è lo stesso di una donna di oggi. La bellezza del terzo millennio passa attraverso brillantina e colori lucidi. Noi in questo film di inizio Novecento usiamo rossetti rigorosamente opachi, non perlati".
Intanto rientra nel camerino Bianca Guaccero, l'Assunta Spina del film. Attorno a lei, in pochi secondi parrucchiera, manicurista, costumista e loro, Blasi e Tenoglio, che l'aiutano a riassumere nel viso un'età passata e lontana, che solo grazie alla magia cinematografica ci appare vicina. Quando la tela bianca della sala cinematografica s'illumina e proietta il film, siamo saliti a bordo della macchina del tempo, i volti s'illuminano e s'ammirano le opere dei pennelli con la cipria.

"ASSUNTA SPINA" TROVA CASA AL SUOR ORSOLA BENINCASA
Di
Caterina Morlunghi


Si gira nell'istituto la nuova fiction Rai con Michele Placido e Lina Sastri
16 Marzo 2006
L'università Suor Orsola Benincasa si trasforma in set televisivo. Per tre giorni, da stamattina fino a sabato prossimo, saranno girate alcune scene di "Assunta Spina" la nuova fiction in due puntate che uscirà quest'autunno sulla Rai. L'opera è prodotta dalla Titanus e diretta da Riccardo Milani. Per l'occasione un piano dell'istituto è stato adibito ad ospedale d'epoca. Le prime scene nell'università sono state girate oggi, alle prime ore del mattino. Tra i protagonisti del film Michele Placido nel ruolo del compagno di Assunta (Michele Boccafuoco), Bianca Guaccero (Assunta Spina), Sergio Assisi (Federico Funelli), Nicola di Pinto (Mario Spina) e Lina Sastri (Matilde Serao). La fiction narra la storia di una giovane lavandaia della sua vita e dei suoi amori.
Nelle quattro scene che saranno girate al Suor Orsola Assunta è ricoverata in ospedale in seguito a un tentato suicidio. La protagonista si è tagliata le vene dopo aver letto dell'affondamento della nave su cui viaggiava l'uomo che amava. In ospedale le viene diagnosticata la polmonite e lei decide di affidarsi al suo amante, Michele, che è però un uomo violento. Il luogo delle riprese è stato scelto dalla scenografa Maurizia Narducci. Il personaggio di Assunta Spina è già stato celebrato in due precedenti film prima nel 1915 e poi nel 1948. In questa nuova versione Michele Placido riveste il ruolo di Michele, parte che fu interpretata prima da Gustavo Serena e poi da Eduardo De Filippo. Anche Bianca Guaccero deve fare i conti con le artiste che hanno rivestito il personaggio come Francesca Bestini e poi Anna Magnani.
"Con questa opera, prodotta dalla casa cinematografica più antica d'Italia, si rende omaggio a un mondo che non esiste più" dice l'aiuto-regista Elvis Frasca.

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ASSUNTA SPINA VISTA DA....
Di
Gregorio Napoli


Punta Critica. Cinematocasa.it
Quando mimavano le scene d’amore, le dive del cinema muto si aggrappavano alle tende. Le tiravano giù, fameliche, trascinando l’amante su robusti divani, destinati comunque a rovinare sul pavimento. Unica eccezione fu Francesca Bestini (Firenze 1892 – Roma 1985), che era figlia d’arte e reagì all’impero d’annunziano recando ai suoi personaggi il profumo del verismo. Così, la sua Assunta Spina (1915) rimbalzò sullo schermo con la linfa veemente del popolo: una lettura “vernacolare”, scrisse qualcuno, benché la proiezione fosse “silenziosa”.
Nella sua Storia il napoletano Roberto Palella suggerisce di non citare superficialmente la “gesticolazione sommario” e l’esuberanza delle attrice in quel tempo. Coloro che lo fanno – aggiungeva con la sua sferzate ironia – “dovrebbero vedere almeno due volte Assunta Spina. ”Il giudizio di Palella calza come un guanto sull’interpretazione appassionata e schietta di Bianca Guaccero nel film televisivo diretto da Riccardo Milani, andato in onda su Raiuno domenica 8 e lunedì 9 2006. Autore di opere cinematografica generose e discontinue, Milani ha variamente trattato il tema dei giovani in lotta (sindacale e sociale, se non di “classe”) realizzando un terzetto di lungometraggi accolti con interessi (Auguri professore; La guerra degli Antò ed Il posto dell’Anima, 1997-2003). Ora, utilizzando una sceneggiatura di Patrizia Carrano, il cineasta “prestato” al piccolo formato elettronico esalta la “scapigliatura” partenopea, proponendo il confronto fra Salvatore Di Giacomo (Napoli, 1860-1934) ed la realtà “lazzara”della lavandaia povera; del macellaio aduso al coltello anche fuori dalla sua beccheria; dall’infanzia orfana abbandonata al vagabondaggio nei vicoli. Nel ruolo di Michele Boccadifuoco, Michele Placido è particolarmente efficace: con la memoria possente di Giovanni Grasso e col ruggito di una gelosia temprata sul modello maiuscolo di Emil Jannings. Una buona pagina di televisione.Talchè, appare altezzoso ed arrogante il ritardo di mezz’ora con cui la prima puntata è stata trasmessa domenica sera. Perché, poi? Per offrire spazio alla bizzosa presentazione di un programma radiofonico che suscitava soltanto l’ilarità dei suoi protagonisti. Matilde Serao ne avrebbe scritto confolgorante anatema sul Giorno, qui impaginato da Lina Sastri conencomiabile ardimento, ammiccando forse al bla bla della stampa contemporanea.

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Edited by LadyAlexandra - 26/1/2008, 16:02
 
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