L'Attentatuni, Attacco al cuore dello Stato

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Libraia, Scrittrice e Promoter Culturale

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La Trama: un film per la storia

23 maggio 1992. Per eliminare il "nemico numero uno" di Cosa Nostra, il clan dei corleonesi organizza uno spaventoso attentato. Una montagna di tritolo, piazzata da un commando di sette uomini a Capaci, sotto l'autostrada che da Punta Raisi conduce a Palermo, fa saltare in aria il giudice Falcone, sua moglie e tre uomini della scorta. Lo Stato è in ginocchio. E distrutti dal dolore sono i due amici più fidati di Falcone: il procuratore Borsellino e il questore Cardine, che insieme, anno dopo anno, con tante difficoltà, pochi mezzi e pochi uomini, erano riusciti a infliggere alla mafia colpi durissimi. Proprio Cardine, da poco alla guida di una nuova struttura operativa interforze (Polizia, Carabinieri, Finanza) che ha preso il nome di Direzione Investigativa Antimafia (DIA), riesce ad avere da un pentito l'imbeccata che potrebbe portare al commando di Capaci. Il punto di partenza sono due nomi: Nino Noè e Gino Guarnera. Due mafiosi senza storia, marginali all'organizzazione, su cui si decide di puntare le carte. D'accordo con Borsellino, Cardine mette insieme una squadra di pochi uomini e la affida al comando di due dei suoi collaboratori più esperti: i funzionari Angelo Branca e Anna Granata. Saranno loro a organizzare la caccia agli assassini di Falcone. I sei ragazzi della squadra (Orso, Sarno, Riccio, Lotto, Chiesa, Noce) si trasferiscono in Sicilia. Le regole di lavoro e di vita alle quali si sottomettono sono pesantissime: niente contatti con l'esterno, turni di lavoro massacranti, una esistenza quasi monacale, tutta spesa in pedinamenti, intercettazioni telefoniche, riunioni notturne per riuscire a penetrare all'interno dell'universo mafioso e carpirne il segreto che conduce all'identificazione del commando. Ma hanno appena cominciato quando Cosa Nostra mette a segno un altro attentato che costa la vita al Borsellino e a cinque dei suoi agenti di scorta. Ormai tra mafia e Stato è guerra aperta. E a combatterla in prima linea, Cardine è rimasto solo con la sua squadra che riesce a individuare il nascondiglio di Noè e Guarnera, ma dopo pochi giorni i due mafiosi svaniscono nel nulla. Nel frattempo sono i carabinieri che con un blitz riescono a catturare il "Capo dei Capi", Totò Ferro Riina. Dopo mesi di lavoro la DIA riesce a piazzare in una mansarda di Palermo una microspia. Operazione spettacolare, condotta in modo magistrale. Il risultato è che per la prima volta la vita quotidiana di Cosa Nostra può essere spiata dall'interno. La mole di informazioni che Noè e Guarnera cominciano a fornire è impressionante. Da Barone a Spina, a Di Napoli: tutti gli assassini di Falcone, che ormai sono anche i primi nella lista dei più ricercati di Cosa Nostra, finiscono nei microfoni della DIA e lasciano una traccia del loro passato di sangue. Fino al racconto della strage di Capaci. Una confessione in diretta che è il sigillo di tutta l'operazione. E arriva il giorno della resa dei conti. Da Barone a Giovanni Spina, l'uomo che ha premuto il pulsante della bomba a Capaci, gli assassini vengono assicurati alla giustizia. I ragazzi della DIA, che hanno lavorato e sacrificato le loro vite e le loro famiglie in nome dell'ideale per cui Falcone e Borsellino e tutti gli agenti delle scorte sono morti, hanno vinto. Lo Stato deve loro un grazie, anche se anonimo. La mafia è stata ferita mortalmente, ma la guerra tra lo Stato e Cosa Nostra non è finita.

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La fiction, prodotta da Rai Fiction e realizzata da Edwige Fenech per Immagine e Cinema, vede come autori del soggetto e della sceneggiatura Andrea Purgatori e Jim Carrington, che si sono ispirati alla storia raccontata nel libro nel quale viene ricostruita la minuziosa indagine condotta da un pugno di investigatori della DIA (Direzione Investigativa Antimafia). Operando sotto copertura, gli agenti riescono ad entrare nella struttura più interna della mafia, ne pedinano gli uomini, ne individuano i luoghi di ritrovo, ricostruiscono i giri di affari e le proprietà immobiliari, evidenziano legami gerarchici e protezioni autorevolissime. Arrivano perfino a "rubare" i discorsi in diretta dei mafiosi, ad ascoltare minuto per minuto i progetti del nucleo armato.
L'attentatuni, un avvincente thriller che ripercorre, con le modalità della fiction, la traccia di una rigorosa inchiesta giornalistica, si svolge nello scenario di una Palermo ferita ma vitale, nella quale gli investigatori, senza l'aiuto di pentiti e grazie ad un lungo e paziente lavoro di indagine, ripercorrono l'insanguinata filigrana di Cosa Nostra giungendo, finalmente, agli assassini della strage di Capaci. Pur trattandosi di una storia suggerita dalla cronaca, L'attentatuni – Il grande attentato resta una fiction, alcuni personaggi, infatti, e in particolare i loro nomi, sono di fantasia.
Ecco in dettaglio gli ascolti auditel della prima messa in onda su RaiDue alle ore 21:00
Prima Puntata 18 Aprile 2001: share 17,32%
Seconda Puntata 19 aprile 2001: share 20,08%
Replica del 20 maggio 2002. RaiDue Unica Puntata: share 17,47%
Replica del 9 gennaio 2008 su RaiUno: Telespettatori 4.447.000. Share 19,86%

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Anna Granata.... Veronica Pivetti
Angelo Branca .... Massimo Popolizio
Cardine, il Questore.... Claudio Amendola
Giovanni Falcone .... Francesco Paolo Lo Giudice
Paolo Borsellino.... Giovanni Di Benedetto
Aurelio Chiesa .... Sergio Assisi
Sarno.... Pasquale Anselmo
Orso .... Mimmo Mancini
Noce .... Nini Salerno
Riccio.... Francesco Feletti
Lotto .... Paolo Bonanni
Magistrato Croce .... Giusy Cataldo
Antonella ... Barbara Ricci
Antonino Noè.... Tony Sperandeo
Leoluca Barone....Luigi Burruano
Gino Guarnera....Antonio Pennarella
Santino Di Napoli .... Donato Placido
Francesca Di Napoli .... Rosa Pianeta
Giovanni Spina .... Giorgio Gobbi
Salvatore Ferro....Claudio Remondi
Tani Santoro.... Diego Verdegiglio


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Regia - Claudio Bonivento
Sceneggiatura .... J. Carrington & A. Purgatori
Tratto da "L'Attentatuni" - G. Bianconi e G. Savatteri ed. Baldini & Castoldi
Aiuto Regista ....Roberto Moroni
Organizzatore Generale ....Tommaso Calevi
Direttore di produzione ....Romolo Biondi
Direttore della fotografia ....Maurizio Dell'Orco
Scenografia....Francesco Vanorio
Costumi ....Enrico Luzzi
Montaggio.... Antonio Siciliano
Musiche....Fabrizio Siciliano
Produzione....Edwige Fenech per Immagine e Cinema
Produttore Rai ....Fabrizio Zappi
Produttori Rai....Cecilia Cope, Fania Petrocchi
Promozione.... Patrizia Biancamano, Patti Vailati per Intesa & C.P.
Genere...Azione/Drammatico
Durata....180 minuti
Anno di produzione.... 2000
Produttore Dvd ....Sirio Vide
Data pubblicazione Dvd .... 7 luglio 2004
Formato video .... Full Screen
Formato audio .... Dolby Digital 5.1

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Edited by LadyAlexandra - 11/1/2008, 17:07
 
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view post Posted on 10/1/2008, 16:40
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Recensione
di
Adele de Gennaro

18/04/2001. Si conclude con “L’attentatuni” di Claudio Bonivento la trilogia di fiction sulla mafia targate Rai che, dopo “Donne di mafia” e “Brancaccio”, propone ora un tv movie in due parti, in onda il 18 e 19 aprile su Raidue alle 20,50, per ricordare la strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giuseppe Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta. Un ennesimo capitolo insanguinato della cronaca degli anni ‘90 che, grazie ad un incessante lavoro di indagine della Dia (Direzione investigativa antimafia) si concluse con l’identificazione e l’arresto degli uomini di Cosa Nostra responsabili della strage.
La Rai dice così addio alla “Piovra” - lo ha confermato ufficialmente il direttore di Rai Fiction Stefano Munafò - scegliendo di puntare su storie maggiormente aderenti alla cronaca, film che privilegiano un taglio di inchiesta giornalistica e non azioni spettacolari scopiazzate dall’America. Non a caso Rai e Mediaset propongono fiction sempre più spesso ispirate alla cronaca o a libri firmati da giornalisti: anche il film di Claudio Bonivento, prodotto da Rai Fiction e realizzato da Edwige Fenech per “Immagine e Cinema” è tratto da un instant-book, “L’attentatuni - Storia di sbirri e di mafiosi”, scritto dai giornalisti Giovanni Bianconi e Gaetano Savatteri. Una ricostruzione veritiera della minuziosa indagine condotta da un pugno di investigatori della Dia a cui si sono liberamente ispirati gli autori della sceneggiatura, Andrea Purgatori e Jim Carrington.

Ma perchè questo film su Raidue? “Perchè non si uccida una seconda volta - risponde il direttore Carlo Freccero - e soprattutto non si uccida la memoria. Dal ‘92 al ‘96 c’è stata una piccola rivoluzione nella lotta alla mafia e la Dia, anche senza la presenza mediatica di altri personaggi, ha dato un contributo enorme, il loro è stato un progetto di vita. Il film è un’opera studiata nel dettaglio e la regia sottolinea spesso con primi piani i volti dei ragazzi della Dia. C’è alle spalle una tensione stilistica per riattivare la memoria, che in questi anni è stata data in gestione solo a Paolo Limiti. Questa volta è memoria storica e “L’attentatuni” mette davvero i puntini sulle i”.

Nel film - interpretato da Veronica Pivetti, Massimo Popolizio (straordinario attore teatrale approdato solo ora alla tv), Tony Sperandeo, Claudio Amendola e, tra gli altri, da Nini Salerno, Paolo Bonanni, Francesco Paolo Lo Giudice, Sergio assisi e Mimmo Mancini - i protagonisti hanno ovviamente altri nomi e ai personaggi reali sono stati aggiunti anche altri puramente di fantasia. Una precauzione adottata per aggirare eventuali problemi legali, ritardi di produzione e altri ostacoli che avrebbero ritardato la realizzazione del film. “Non è nostra intenzione - rassicura Munafò - né strumentalizzare questi episodi di cronaca né diffamare la Sicilia. Sono convinto che i siciliani abbiano capito le nostra finalità, infatti gli ascolti più alti delle ultime fiction “Donne di mafia” e “Brancaccio” sono stati proprio in Sicilia, dove abbiamo raggiunto il 49% di share”.

Per il regista Claudio Bonivento, già produttore di film importanti come “Mary per sempre”, “Ragazzi fuori” e “La scorta” solo per citare alcuni titoli, gli ascolti non sono affatto un problema. “Abbiamo cercato soprattutto di rappresentare la stessa sobrietà del libro - dichiara Bonivento - una sobrietà che ci siamo sforzati di mantenere anche nella sceneggiatura, nella regia e nella recitazione. Ringrazio moltissimo anche la Rai e la Dia per la loro collaborazione e se avremo successo lo divideremo con loro”. Anche Andrea Purgatori evidenzia il ruolo della Rai in questo progetto. “Capita molto raramente - afferma lo sceneggiatore - di avere grande libertà nello scrivere una storia come questa senza avere sulle spalle il peso del “fare ascolto” a tutti i costi. Siamo stati davvero sostenuti dal servizio pubblico che ha creduto molto in noi, lasciandoci completamente liberi di raccontare questa vicenda”.
Girato fra agosto e ottobre dello scorso anno a Palermo, “L’attentatuni” (nel gergo dei mafiosi significa ‘grande attentato’) inizia dalla tragica data del 23 maggio 1992, quando una montagna di tritolo piazzata dal clan dei corleonesi a Capaci fa saltare in aria il giudice Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta. Il questore Cardine (Claudio Amendola), da poco alla guida della Dia, una nuova struttura operativa interforze, riesce ad avere da un pentito due nomi che potrebbero portarlo al commando di Capaci: Nino Noè (Tony Sperandeo) e Gino Guarnera (Antonio Pennarella). D’accordo con il procuratore Borsellino, Cardine forma una squadra di pochi uomini affidandola a due dei suoi collaboratori più esperti, Angelo Branca (Massimo Popolizio) e Anna Granata (Veronica Pivetti).

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Spetta a loro organizzare la caccia agli assassini di Falcone e, insieme ai sei ragazzi della squadra, si trasferiscono in Sicilia dove con turni di lavoro massacranti, tra pedinamenti, intercettazioni telefoniche e riunioni notturne, riescono a penetrare all’interno dell’universo mafioso. Gli investigatori della Dia arrivano ad individuare i nascondigli di Noè e Guarnera ma i due, dopo pochi giorni, svaniscono nel nulla. Una sconfitta che, ad ogni modo, viene ricompensata dalla cattura del boss dei boss, Totò Ferro: la partita fra Stato e mafia è appena iniziata....
Un film ben fatto, asciutto e senza cadute retoriche, dove la regia impone agli attori un rigore espressivo in linea con la scelta stilistica impressa da Bonivento.
In attesa di tornare su Raiuno con “Commesse 2”, prodotto sempre dalla Fenech, Veronica Pivetti commenta: “Sono molto felice di essermi staccata dalla commedia con un ruolo diametralmente opposto. Spero di essere riuscita a dare credibilità al mio personaggio, è stata una parte molto impegnativa ed ho toccato corde espressive che finora non avevo mai usato”. Va sottolineata inoltre la scelta di Popolizio (attore prediletto da Luca Ronconi), arrivato sul piccolo schermo alla soglia dei 40 anni. Una scelta che rivela la profonda attenzione di Bonivento nei confronti di interpreti di qualità. “Questo film - osserva polemicamente il regista - ha portato alla ribalta molti bravissimi attori spesso sottovalutati . Oggi sono privilegiati altri personaggi, presentatori o soubrette straniere, che tolgono spazio agli altri attori italiani migliori di loro. Permettemi un appello: abbiamo degli attori straordinari, è inutile ricorrere ai divetti televisivi. In questo modo non si va da nessuna parte."

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Questo servizio è stato elaborato non solo in funzione del ruolo che Sergio ha avuto nel film ma per ricordare tutti coloro a cui la mafia ha spezzato la vita. Un particolare omaggio va a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uomini straordinari che sono riusciti a riportare alla ribalta quei valori che nella società odierna sembrano dimenticati: la dignità e la speranza. E'grazie a loro e a quanti, pur restando nell'anonimato, contribuirono all'arresto del clan mafioso, che il mondo di oggi ha ancora voglia di lottare. Teniamo accesa la lampada della memoria, rifocilliamo la grinta, affinchè il sacrificio di quanti perirono nelle stragi di Capaci e via D'Amelio non risulti vano.
Per i dati auditel si ringrazia il sito http://www.tvblog.it/ mentre per il materiale esposto in queste pagine è stato operato un approfondito lavoro di ricerca. Alcune delle fonti bibliografiche appartengono a http://www.raifiction.rai.it/raifictionhome. Si prega di citare le fonti originarie e quelle di provenienza (ossia questo sito) qual'ora desideriate postare altrove la discussione.


Edited by LadyAlexandra - 10/1/2008, 19:44
 
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