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| | IL MATTINO«Per il mio film su Napoli un’idea da Nobel» 20/03/2008 Rosy Gargiulo-Roma. La «folgorazione», dice Ida Di Benedetto, l’ha avuta Lina Wertmuller che si appresta a girare a Napoli, a giugno, un film che trae spunto e forza dall’iniziativa di Muhammad Yunus, economista e banchiere bengalese, premio Nobel per la pace nel 2006. Il titolo è tutto un programma: «Mannaggia alla miseria», sceneggiatura della stessa Wertmuller con Ivan Cotroneo e la collaborazione di Tiziana Massucci, e ce ne parla la Di Benedetto che lo produce con la sua casa di produzione Titania. «Sappiamo che le banche servono solo ai ricchi», dice l’attrice che alterna la sua attività alla produzione cinematografica e televisiva: «Ebbene, Yunus ha inventato la banca dei poveri, il micro-credito che libera i poveri dalla tirannia dello strozzinaggio, del mercato nero, del padre-padrone. L’esperimento è cominciato a favore di un gruppo di donne del suo paese che impagliavano sedie. La banca che aderisce al microcredito (ad oggi, sono sorte in America e, in Italia, al centro-nord) presta ai poveri che abbiano delle iniziative artigiane quanto serve per il materiale necessario ad eseguire il lavoro. Il danaro verrà poi restituito alla banca in piccole rate, al minimo interesse».Da questa notizia è nato il progetto del film?«Sì, la storia parte da tre studenti, laureati in economia, che al ritorno da un viaggio nel paese dove è nata l’innovazione di Yunus, decidono di creare la stessa cosa a Napoli. E qui comincia l’avventura, tra favola e realtà, con episodi duri, tragici, ma anche altri esilaranti, con il coinvolgoimento delle varie famiglie dei giovani che hanno estrazione sociale diversa: un padre è avvocato, un altro ha un negozio di oreficeria, un altro ha un import-export di frutta. È un intreccio spumeggiante». Sono già stati scelti i protagonisti?«Per ora i nomi certi sono quelli di Sergio Assisi e Gabriella Pession, la coppia che fu lanciata proprio dalla Wertmuller nel suo film ”Ferdinando e Carolina”. E ci saranno molti attori napoletani, ma siamo ancora in una fase di preparazione, che è molto accurata. Le location degli esterni sono tutte a Napoli e il film non ha il budget canonico del tv-movie, perciò sto bussando a tutte le porte, sia di Raicinema che di Raifiction per farci aiutare. Tutti noi ci auguriamo che ”Mannaggia alla miseria” esca prima nelle sale e poi in tv».Da «Chiaroscuro», una commedia sui conflitti razziali con Nino Manfredi e Denny Mendez, a «Una madre come te» al kolossal «Caravaggio» con Alessio Boni, all’ultimo, «Bakhita», storia vera di una piccola schiava africana, con Stefania Rocca, Ettore Bassi e la regia di Giacomo Battiato, candidato ad aprire il prossimo Roma Fiction Fest, quale è la sua linea di produzione?«Ho sempre cercato storie che fossero originali, che non parlassero di ”aria fritta”, ma fossero progetti sfidanti. Il mio carattere è quello, anche come attrice».E ora la grossa sfida punta su Napoli.«Sì, voglio dare a questa città ferita a morte la speranza dell’”oppure”, dell’alternativa. Cerchiamolo, quell’”oppure” che può essere il progetto di Yunus, o altro. Il celebre film di Francesco Rosi parlava di ”mani sulla città”, ma ora altro che mani, ci hanno messo i piedi, sulla città, ci hanno calpestato. Che orrore. Vendiamo la spazzatura al miglior offerente. Una vergogna. Io sono una napoletana purosangue, e sono furibonda per la mia città. Dove sono i veri napoletani? Sono una razza in via di estinzione. Napoli avrebbe bisogno di un governo che fosse concentrato solo sul governo della città». A parte l’impegno come produttrice, quando tornerà al lavoro di attrice? «Spero presto. Ho bisogno del set e del palcoscenico, non me li farò mancare. Come diceva Pirandello, la vita vera è lì».E magari, per cambiare, con un ruolo leggero.«Forse sì. Basta con le tragedione, ce n’è già tanta di tragedia in giro. La mia fisicità, la mia voce, mi hanno portata a fare sempre Medea, Clitennestra, la Lupa, tutte cose eccelse, per carità. Ma poiché sono anche una persona ironica e graffiante, dalla battuta pronta, sì, ora voglio fare un personaggio leggero». Notizia ripresa e battuta anche da http://news.cinecitta.com/news.asp?id=24781
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