Lina Wertmuller

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fiore2
view post Posted on 2/3/2008, 21:34




Giovedì scorso sono andata a teatro per vedere La vedova scaltra di Goldoni con la regia della Wertmuller.Avevo sentito parlare bene di questo ritorno a teatro della regista ed ero curiosa di vedere come avesse "elaborato" questo testo del teatro veneziano.
Devo dire mi sono molto divertita,il tocco della Wertmuller è sempre magistrale.ha avvicinato ai giorni nostri questa opera settecentesca.Bellissima la scena,belle le musiche.
In una intervista al quotidiano locale fra le altre cose afferma che ha in programma un film-tv,ma di più non ha voluto dire.Sappiamo che è Mannaggia alla miseria e che si ambienterà a Napoli,se fosse vero che il nostro Sergio Assisi ne farà parte sarebbe splendido secondo me!
Di seguito inserisco qualche notizia sulla commedia
La vedova scaltra
in coproduzione con La Biennale di Venezia
da Carlo Goldoni
adattamento di Lina Wertmüller
in collaborazione con Tiziana Masucci
regia di Lina Wertmüller
musiche di Italo Greco, Lucio Gregoretti e Gabriele Miracle
scene di Enrico Job
costumi di Enrico Job
con Raffaella Azim
e con Giovanni Costantino, Elena D’Anna, Francesco Feletti, Massimo Grigò, Roberto Valerio
e con Gianni Cannavacciuolo nel ruolo di Arlecchino
Dopo la realizzazione de Il Processo di Kafka, prosegue il progetto di rivisitazione di chiave contemporanea di grandi testi del passato, realizzato dall’Associazione Teatrale Pistoiese insieme all’attrice Raffaella Azim e all’Associazione Tauma.
In occasione del 300° anniversario della nascita di Carlo Goldoni, la scelta è caduta su La Vedova Scaltra.
Lo spettacolo vede il ritorno di Lina Wertmüller al teatro.
Per la nota regista cinematografica, conosciuta e apprezzata anche all’estero, è questo il primo incontro con un testo della tradizione teatrale italiana classica.

Presentazione
Quello di Carlo Goldoni è un secolo agitato e rivoluzionario, sul crinale fra l’ "ancienne regime" e i tempi nuovi. In quella Venezia, pullulante di artisti e avventurieri provenienti da ogni parte d’Europa, dove sotto una facciata austera perfino il libertinaggio entrava e usciva dai conventi, il nostro Carlo Goldoni s’incapriccia di questa "vedova".
Testo di transizione tra la commedia dell’arte e la commedia nova. È un’idea carica di echi sensuali ma anche di segreti e profondi simbolismi. L’idea non è solo quella di una vedovella in cerca di marito, ma vi s’intrecciano due percorsi: quello dei cavalieri vogliosi di conquistare una preda e quello della donna che cerca un uomo, un vero uomo.
L’incrocio tra i desideri dei pretendenti e quelli della vedova è l’avventurosa partita da percorrere.
Maritata giovanissima a un signore anziano e ricco, ha avuto con l’amore un rapporto di sopportata dedizione all’autunno del suo "Sior Consorte".
Per questo Job ha immaginato al centro dell’azione un letto. Non è solo un rimando al Settecento in cui le "Femme des Lettres" come Madame de La Favette o Madame de Sevigny ricevevano, ma un letto simbolo di tutte le voluttà che per lei è sempre rimasto vuoto, e la sua vasta dimensione è lì a sottolineare soprattutto quel vuoto. C’è il letto e lei in quel letto, con tutta la cabala del gioco della vita. Lei, nel candore che, malgrado la vedovanza, rende quel letto quasi verginale, denso di sogni, di solitudine che l’amore, quello vero sensuale, non ha mai riempito, che è centro di un gioco che non si può più sbagliare.
Quattro cavalieri europei che la penna goldoniana dipinge nobili e benestanti, desiderosi della dama, navigano con grazia le acque della galanteria e del corteggiamento.
Anche se sotto i loro sofisticati nasi, senza che se ne avvedano, si stanno infatti preparando sconvolgimenti rivoluzionari e ghigliottine che distruggeranno ogni incipriata eleganza.
Qui si sente circolare un’aria segreta che sa di Romanticismo, che ha il profumo di un vero autentico sentimento.
È interessante che nella sua ultima analisi Rosaura enunci soprattutto i difetti del prescelto, di quell’ "uomo", di quel conte innamoratissimo e geloso, pronto al duello o alla rinunzia in cui la nostra vedova sente l’eco di un vero autentico sentimento.
Nella rielaborazione sono stati eliminati, oltre alla sorella di Rosaura, alcuni personaggi-maschere come Pantalone e il Dottor Balanzone. Un testo più asciutto, nel quale la polemica tra vecchio e nuovo, si concentra su Arlecchino. È lui il testimone della "Commedia dell’Arte", la maschera su cui si riversano tutti i difetti degli italiani ma che con la simpatia e l’allegria riesce a farsi amare.
Il nostro Arlecchino, anticipando il "Servo di due padroni", ne serve addirittura quattro ma in realtà serve solo Rosaura.
All’inizio Rosaura è anche Venezia. Come Rosaura si prende gioco dei suoi pretendenti, così Venezia tiene sulle spine i suoi figli adorati, dal carattere litigioso e criticone.
Se si dovesse fare un analisi di questo testo alla maniera degli studi del sistema Stanislawski, il "Seme" illuminante di tutta l’opera secondo me sarebbe la parola : "Amore".
Sempre sotto l’aria leggera della commedia innovatrice, Goldoni fa circolare intorno alla sua vedova un sostanziale "bisogno d’amore".
Provate a leggere il testo analizzandolo alla luce di un diverso "Seme": con "Mondanità", oppure "Famiglia", o anche " Solitudine". Si vedrebbe subito a quante differenti letture si presta questa commedia.
Se il seme fosse: "Mondanità", ovvero lotta per una mondana posizione sociale, gli intrighi dei nostri personaggi si svolgerebbero pizzicando corde del tutto diverse: ambizione, lotte per salire la scala sociale.
O se il Seme conduttore fosse " Famiglia", tutta l’azione si strutturerebbe nel desiderio di costruire un nucleo familiare e Rosaura cercherebbe un padre per i suoi figli.
Nella casa della nostra appassionata ma saggia vedova, i valori sono diversi, freschi, autentici e ritrova l’amore come senso centrale della vita.
Secondo noi la lettura più interessante e forse anche la più appropriata per questa "Vedova" è proprio con il "seme dell’Amore", soffio purificante che anticipa il grande vento del Romanticismo, anche addensatore di quei nuvoloni "Sturm und drang" che cambieranno per sempre i cieli della cultura europea.
Fuori forse impazza il Carnevale.
(Lina Job Wertmüller)
 
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Geric
view post Posted on 3/3/2008, 12:48




Grazie fiore, avevo trovato nei giorni scorsi una intervista alla Wertmuller su questo lavoro, ma ora non riesco a ripescarla... <_<

Interessante sapere le diverse chiavi di lettuta che si possono dare a quest'opera, e loro, Wertmuller i il marito Job, hanno preferito la più romantica..."il seme dell'Amore"...:)
 
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roxy bar
view post Posted on 3/3/2008, 19:58




grazie fiore...forse sergio inizierà a lavorare a maggio propio per questo fil-tv?! speriamo......
 
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Geric
view post Posted on 3/3/2008, 21:04




Lo sapete che la Wertmuller è stata la prima come donna ad aver avuto la candidatura all'Oscar come miglior regista?
Per "Pasqualino settebellezze" (con Giannini, anche lui candidato all'Oscar come miglior attore).

Queste son soddisfazioni! ^_^ ;)

:)
 
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Geric
view post Posted on 5/3/2008, 13:10




Nooooooooooooooooooo......mi dispiace tantissimo!!! Tantissimo!!!
Non ci posso credere, erano una coppia affiatatissima...

Teatro: morto scenografo Enrico Job
2008-03-05 10:41
Storico collaboratore di Luca Ronconi, marito di Lina Wertmuller
(ANSA) - ROMA, 5 MAR - E' morto ieri sera a Roma lo scenografo Enrico Job. Aveva 74 anni ed era ricoverato nella da alcuni giorni per una leucemia fulminante. Nato a Napoli il 31 gennaio del 1934, Job e' stato primo e storico collaboratore di Luca Ronconi, accademico di Brera e scrittore. Era il marito della regista Lina Wertmuller.

 
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Geric
view post Posted on 6/3/2008, 22:41




Le parole di Lina Wertmuller per suo marito scomparso pochi giorni fa, lo scenografo Enrico Job.

(........) Enrico Job «è stato un uomo luminoso, un grande artista, un fine intellettuale, un pezzo raro. Ho avuto il dono di stare con lui 44 anni, siamo stati due compagni di gioco», così a caldo la moglie Lina Wertmuller ricorda il marito scenografo, costumista e scrittore scomparso. Nella casa dietro Piazza del Popolo, sulla terrazza dove hanno trascorso insieme una vita e dove c’era «lo studio, il suo mondo d’arte dove si ritirava inseguendo la sua grande passione per questo lavoro», la regista di Pasqualino Settebellezze risponde continuamente al telefono dei tanti amici. L’appuntamento per l’ultimo saluto a Job è per giovedì, quando nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo, ad un passo da casa, si svolgeranno alle 11,30 i funerali. (.......), da Il Corriere del Mezzogiorno


Vai Linaaa sei grande!!



 
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Geric
view post Posted on 11/5/2008, 12:50




Monnezza e Bellezza, il docufilm della Wertmuller su Raiuno
Domenica lo Speciale Tg1 presenta l'ultimo lavoro della regista: dalla crisi al senso della vita in una regione oppressa da 15 anni di emergenza

Lina Wertmuller
La regista Lina Wertmuller, autrice di Monnezza e Bellezza, un documentario sulla tragedia dei rifiuti a Napoli che fotografa la città e la sua gente, sarà a Speciale Tg1 di domenica 11 maggio, alle 23.35, su Raiuno.
Lo spaccato di una città difficile che riflette nella Monnezza i segnali di una crisi del sistema industrializzato del mondo occidentale, ma che può ritrovare la Bellezza attingendo alla sua tradizione storico-culturale e al suo senso della vita.
http://www.casertace.it/home.asp?ultime_news_id=1662

P.S. Stasera non me lo perderò! Il titolo del docufilm della Wertmuller mi ha ricordato la battuta con rima di Sergio all' Arena di Giletti... :D


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POL - Tv: “Monnezza e bellezza” il grido della Wertmüller su Napoli

Roma, 9 mag (Velino) - “No, non ci sono riuscita. Ci vorrebbe un mago”, così Lina Wertmüller risponde al VELINO che le chiede se alla fine del viaggio per le vie di Napoli invase dalla spazzatura ha “scovato” il “faraone” in grado di risolvere la situazione. Era una speranza che la regista coltivava all’inizio di questa nuova avventura documentaristica, cominciata nella città partenopea a fine gennaio. Ma ora – le si chiede - quel “mago” non potrebbe essere il neopremier Silvio Berlusconi che tra gli atti urgenti del nuovo mandato ha dato priorità al consiglio dei ministri in quel di Napoli? “Siamo tutti qui a guardare – afferma la regista -. Non sarà facile”. Alla vigilia di quel momento così importante per il nuovo governo, il frutto del viaggio della Wertmüller, il documentario “Monnezza e bellezza” lungo un’ora e venti, andrà in onda su RaiUno in seconda serata domenica 11 maggio a cura del Tg1 (domani la presentazione stampa a Saxa Rubra). “È uno sguardo su Napoli ricavato parlando con tanta gente”, afferma la Wertmüller, che ha incontrato sia persone comuni che le autorità (tra gli altri, il prefetto Alessandro Pansa, il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, il sindaco Rosa Russo Iervolino).

Perché il titolo “Monnezza e bellezza”? “Perché quella nuvola intorbida la bell’aria di Napoli - dichiara la Wertmüller, che aggiunge -. Attraverso le testimonianze raccolte si ricava anche quanto abbia speculato la camorra”. Ma l’obiettivo della regista si allarga. “Napoli è solo la punta di un iceberg. All’inizio del secolo scorso – argomenta – eravamo solo un miliardo di persone. All’inizio di questo nuovo secolo sfioriamo i sette miliardi. Si rischia molto con questa sovrappopolazione. C’è necessità di una regolata seria per vivere meglio in questa società dei consumi”. Ed ecco la denuncia delle responsabilità dei media nel calo dell’affluenza turistica registrata in Campania. “C’è stata una grande esagerazione mediatica sul problema spazzatura a Napoli. La stessa cosa era accaduta a New York, Londra e in Canada, ma nessuno ne ha saputo nulla”, dice a voce alta la Wertmüller nel suo “Monnezza e bellezza”.
(Ornella Petrucci) 9 mag 2008
 
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fiore2
view post Posted on 11/5/2008, 13:02




sapevo di questo documentario perchè la Wertmuller ne aveva parlato in una intevista al quotidiano di Firenze quando venne per La vedova scaltra.Disse che era pronto ma sarebbe andato ad Elezioni avvenute.Bene,un'altra cosa da registrare oggi!
 
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lucyluna
view post Posted on 11/5/2008, 14:12




Ah brava Geric per averlo segnalato..io l'ho sentito ieri sera al Tg che stasera lo trasmettevano e volevo venirlo a scrivere, ma non ho avuto tempo
 
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tatyxx
view post Posted on 11/5/2008, 14:50




Grazie per l'info!! io di sto documentario non ne sapevo proprio niente... image
 
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Iphygenia
view post Posted on 11/5/2008, 19:56




stasera lo vedrò di sicuro
 
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Geric
view post Posted on 12/5/2008, 00:32




Ora è troppo tardi per commentare e domani andrò troppo di fretta per farlo accuratamente!
Dico quindi solo che ho visto il reportage e mi è piciuto tanto!!
Grandioso sottolineare il fatto che purtroppo la storia la scrivono i vincitori e che la verità è ben diversa da quella che viene fatta passare (dai vincitori appunto!).
Grande Lina!!

p.s. alla fine c'era la dedica al marito...

Edited by Geric - 12/5/2008, 08:55
 
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fiore2
view post Posted on 12/5/2008, 22:17




L'ho guardato ieri sera,e devo dire come Geric che mi è piaciuto molto.Mi è sembrato fatto con amore e per amore di Napoli,in qualche momento mi ha commosso.
 
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Geric
view post Posted on 18/6/2008, 18:19




CITAZIONE (blueocean62 @ 18/6/2008, 18:15)
Cinema: Wertmuller, In Italia Non e' Mai Morto

Roma, 18 giu. - (Adnkronos) - Per la regista Lina Wertmuller il successo ottenuto al festival di Cannes da "Gomorra" di Matteo Garrone e da "Il Divo" di Paolo Sorrentino, non e' da leggere come una rinascita del cinema italiano: "Il cinema italiano non e' morto mai, come tutte le cose che riguardano l'arte ha degli alti e dei bassi, ha dei momenti brillanti e dei momenti piu' scuri ma la linea rossa che lo guida non si e' mai spenta", ha affermato all'ADNKRONOS la regista, a margine della presentazione, oggi a Roma al Palazzo dell'Informazione di Piazza Mastai del gruppo Gmc-Adnkronos, della sesta edizione del Ravello Festival, dove curera' la parte dedicata al cinema nel ruolo di direttore artistico.

La rassegna di Ravello quest'anno puntera' i riflettori sulla diversita', una diversita' che per la regista "puo' generare contrasto o abbraccio, amore e odio". La Wertmuller sara' presto impegnata personalmente sul fronte della diversita', quella positiva che raccontera' in "Mannaggia alla Miseria", film che la Titania Produzioni realizzera' per Rai Fiction, incentrato sulla figura di Muhammad Yunus, banchiere ed economista bengalese ideatore del sistema di microcredito e che vedra' nel cast, tra gli altri, Gabriella Pession e Sergio Assisi.

Intanto la regista si dice entusiasta del successo ottenuto da pellicole che, nella loro diversita', raccontano uno spaccato dell'Italia alle prese con problemi di potere, intrighi, degrado, corruzione e violenza la Wertmuller spiega: "Il libro di Saviano da cui e' tratto 'Gomorra' e' un grande volume, su cui si parla e si discute continuamente -dice la Wertmuller- e' un ritratto livido e un'ascesa nelle budella di Napoli, chiaramente solo di una parte della citta'. Gia' abbiamo avuto tanti danni, dico noi perche' anche se sono romana mi considero napoletana e sono sempre stata innamorata della Campania. Non ho mai capito cosa provano a rovinarla, a sporcarla e a denigrarla. La spazzatura c'e' ma molti ci hanno inzuppato il pane".

Grazie infinite Rita, aggiungo anche questo...


QUOTIDIANO.NET

'MANNAGGIA LA MISERIA!'
Wertmuller: "Vi racconto la vita di un premio Nobel"
La regista girerà una pellicola ispirata a Muhammad Yunus, noto anche come ''il banchiere dei poveri'' per aver inventato il microcredito nei Paesi in via di sviluppo. Nel cast anche Gabriella Pession e Sergio Assisi

Roma, 18 giugno 2008 - [color=blue]''Mannaggia la miseria!''. Non è un'imprecazione ma il titolo del prossimo film di Lina Wertmuller. ''Sto preparando un film ispirato all'opera del Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus'', ha dichiarato la regista in occasione della presentazione del ''Ravello festival 2008'' per il quale è direttrice della sezione CineMusic del Festival.

La pellicola è ispirata all'economista che ha inventato il microcredito, noto anche come ''il banchiere dei poveri'' perché ha istituzionalizzato i piccoli prestiti che hanno consentito, come dice la motivazione del premio Nobel conferitogli nel 2006, ''di creare sviluppo economico e sociale dal basso".

''Io curo il soggetto, la sceneggiatura e la regia del film - ha detto la Wertmuller -. Produzione e distribuzione sono della Titania. Le riprese dovrebbero iniziare alla fine dell'anno''. Nel cast, tra gli altri, ci saranno Gabriella Pession e Sergio Assisi, gà diretti in 'Ferdinando e Carolina'.


Lina Wertmuller ci tiene poi a sottolineare come il successo ottenuto al festival di Cannes da 'Gomorra' di Matteo Garrone e da 'Il Divo' di Paolo Sorrentino, non è da leggere come una rinascita del cinema italiano: "Il cinema italiano non è morto mai, come tutte le cose che riguardano l'arte ha degli alti e dei bassi, ha dei momenti brillanti e dei momenti più scuri ma la linea rossa che lo guida non si è mai spenta".

La regista si dice entusiasta del successo ottenuto da pellicole che, nella loro diversità, raccontano uno spaccato dell'Italia alle prese con problemi di potere, intrighi, degrado, corruzione. "Il libro di Saviano da cui è tratto 'Gomorra' è un grande volume, su cui si parla e si discute continuamente - dice la Wertmuller - è un ritratto livido e un'ascesa nelle budella di Napoli, chiaramente solo di una parte della città. Già abbiamo avuto tanti danni, dico noi perchè anche se sono romana mi considero napoletana e sono sempre stata innamorata della Campania. Non ho mai capito cosa provano a rovinarla, a sporcarla e a denigrarla. La spazzatura c'è ma molti ci hanno inzuppato il pane".

Edited by Geric - 18/6/2008, 19:36
 
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