| Nella libreria in cui lavoro è arrivato da qualche mese questo libro. L'ho aperto per caso e sono rimasta catturata dall'amore con cui quest'uomo di Dio ha descritto la sua città. Vi assicuro che è bellissimo e vale la pena comprarlo.Ho trascritto alcune frasi tratte dalle prime pagine per far capire, a chi non è napoltano, che questa terra può ancora combattere e contare su un mare limpido. Nessuno può abbattere un toro massiccio e Napoli ha dimostrato, nel corso dei secoli, di voler camminare a testa alta, di essere Re e Regina delle proprie isole, delle proprie strade, delle proprie baracche, dei propri pescatori. Una terra di artisti che strappa sempre, nel bene e nel male., un brivido di emozione.
Scrivo questo diario per amore. Per amore di Napoli che, in questi ultimi tempi, vive ancora nella notte. Scrivo perché la notte passi e Napoli possa essere di nuovo baciata dal suo caldo sole. Scrivo per amore e grido: quante Napoli conoscete? Una? .... Quella della camorra, dei delitti, dei Rolex scippati ai turisti? Quella della spazzatura , del degrado ambientale, del caos delle strade? Quella della disoccupazione, dell’abbandono scolastico, delle periferie solitarie, delle case che mancano? O forse conoscete la Napoli del mandolino, della pizza, degli spaghetti, del “funiculì funiculà”? Anche questa è Napoli. Se però ci fermassimo solo a tale giudizio, non la staremmo guardando dentro, ma solo intorno, prendendo Napoli 4e la sua gente al largo, chiusi in luoghi comuni. .... “Napoli è questa” è la sentenza di tutti. Troppi cori per una frase sola. Certo…se si vuole raccontare Napoli bisogna avere il coraggio di non trascurarne la faccia dolorante e patetica, senza soffermarsi unicamente agli aspetti folcloristici e fumettistici. La verità rende liberi quando la parola non rifiuta di affrontare la realtà di un popolo e di una città nella sua interezza, senza infingimenti, senza scusanti , ma con amore. Napoli ha bisogno di chi sappia guardare oltre perché da questa città è possibile allargare lo sguardo del mondo.
proprio a quanti credono, o vogliono far credere che Napoli è ormai una città morta o destinata a morire, voglio lanciare mille volte ancora il mio grido di speranza: è possibile vicenre la strategia della morte, di ogni morte,...quella che sporca le nostre strade, quella che visita le nostre case, che tormenta i nostri pensieri...Io so che Napoli è una città aperta alla vita, alla resurrezione. Diceva Salvatore di Giacomo:" Passsa lu tempo e lu munno s'avota, l'ammore vero no, nun vota vico."
Crescenzio Sepe- Arcivescovo di Napoli.
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