Credete nell'amore impossibile? Quello che non ha secondi fini? Quello che ti succhia via tutte le forze ma che riesce a tenerti sempre in piedi? L'amore assoluto, che nasce come un colpo al cuore e che talvolta sa essere più sottile di un vento di tramontana, più acuto di un infarto e più penetrante del fuoco all'interno della foresta?
Edward Cullen e Bella Swan sono i protagonisti di Twilight, la fortunata saga letteraria concepita da Stephanie Meyer e definita dalla stampa"'l'anti Potter", ovvero l'unico colpo di cannone in grado di abbattere il fenomeno del maghetto con gli occhiali.
I botteghini di tutto il mondo sono stati presi d'assalto per il 21 novembre, data in cui la pellicola approderà nelle sale cinematografiche. Robert Pattinson e Kristen Stewart, i due protagonisti, sono giunti a Roma, il 31 ottobre, per la presentazione ufficiale del film, accompagnati dall'intraprendente regista Catherine Hardwike, conosciuta al pubblico grazie a Thirteen.
Pioggia e freddo non hanno impedito ai fans della saga di ammirare i propri beniamini sul Red Carpet. L'entusiamo bastava da solo a riscaldare gli animi. Accolto tra urla festose e sguardi adoranti, l'affascinante attore britannico, Robert Pattinson, (22 anni, con un pedigree artistico di tutto rispetto) ha sfilato lungo il tappeto rosso firmando autografi e dispensando sorrisi. Più timida la Stewart, inguantata in un giubotto di pelle e vestitino bianco ma sicura della propria bellezza opalescente durante i flash fotografici.
Risultato: l'acqua ha battezzato felicemente una giornata che le twilighters di tutto il mondo non potranno mai dimenticare. Il successo della pellicola, infatti, sembra già scritto a chiare lettere sui muri della Città Eterna.
Cosa bolle in pentola?
Fantasy a parte, Twilight, non riscopre nulla di nuovo, anzi...fa leva sulle emozioni (odio, amore, gelosia, paura) e sulle leggende che già conosciamo grazie a Bram Stocker, Buffy, Angel...e accoliti vari. Ma...c'è un ma dietro l'angolo che rende questa saga diversa dai suoi predecessori, qualcosa che fa avvampare le ossa dietro la pelle, qualcosa di sottile che ha il potere di trascinarci in una radura pluviale, facendoci dimenticare nome, cognome, tempo. A questa violenza non si può resistere. Tanto più ci si oppone, tanto più l'incantesimo si rafforza e si appropria delle tue volontà. A metà libro sei già all'interno della storia, fusa al paesaggio, alle reazioni, a tutto ciò che magicamente proviene dalla penna della sua autrice.
Bella Swan è una ragazza come tante, dal viso pallido, sguardo di cioccolata, insicura di se stessa, ha poco senso dell'equilibrio, odia l'educazione fisica, inciampa sui suoi stessi piedi come una ballerina alla quale si è improvvisamente rotto il laccetto delle scarpe durante una piroetta. Insomma, potrebbe sembrarvi una frana ma in realtà è tormentata interiormente da un senso d'incompletezza. Il libro potrebbe rappresentare una sorta di diario segreto in quanto è Bella che si racconta in prima persona.
Edward Cullen: pelle bianca, fredda come il ghiaccio, occhi d'oro, capelli bronzati, sorriso sghembo, ricchissimo (il che non guasta mai) e acuto lettore dei pensieri altrui.
A scuola, nessuno ha l'ardire di avvicinarlo perchè la sua aura tiene lontano qualsiasi creatura di buon senso. Frequenta l'Università di Forks, una cittadina perennemente battuta dalla pioggia, dove il sole sembra una timida comparsa scenografica, ma al contrario dei suoi coetanei, i diciassette anni che si porta alle spalle sono lunghi quanto un secolo. Non invecchia, è incredibilmente veloce, forte, conosce le sensazioni umane ma si tiene alla larga da chiunque abbia un odore che possa solleticarne gli appetiti.
Portando indietro la clessidra, scopriamo che la vera famiglia di Edward fu sterminata nel 1918 dalla spagnola, una malattia violenta e mortale. Lui, ragazzino in fin di vita, viene salvato da un misterioso chirurgo, Carlisle Cullen. Niente interventi o medicine miracolose. Con un semplice morso e tre giorni di fuoco nelle vene, l'esistenza di Edward viene cambiata irrimediabilmente. Bella ne è attratta, lui cerca di evitarla eppure il destino ha già messo una seria ipoteca sulle loro teste.
Lei scopre che non si tratta di un nuovo superman, che non è stato punto da un ragno radioattivo, che la sua peculiarità va oltre l'immaginazione.
Lui, Edward è un "freddo", un vampiro.
Il bevitore di sangue per eccellezza.
E bevitori sono gli appartenenti alla sua famiglia, quella finta.
Carlisle Cullen, un tempo pastore anglicano, è il loro capo, colui che li ha riuniti poco prima della metamorfosi, abituandoli a cibarsi di linfa animale e non umana.
Così, battito dopo battito, parola dopo parola, l'amore fra i due irrompe. E'come assistere ad una sguinzagliata di lampi in un giorno d'estate. E'un amore che illumina, spaventa, atterrisce, solleva. Edward le sta accanto, la salva dai guai, è disposto a sacrificare tutto per proteggerla e lei è pronta a sacrificarsi per lui, anche a cedergli la propria anima in cambio d'un'esistenza ultraterrena. Ma il vampiro non vuole sottoporla a quei tre giorni d'inferno che precedono la trasformazione, la ama così com'è, con le sue fragilità, con il suo odore di fiori freschi. Preferisce toccarle le labbra con baci sfuggenti o accarezzarle il collo con l'indice. Baci, sfioramenti..che hanno la dolcezza e l'erotismo dell'ambrosia e che, se da un lato gli permettono di diventare succube del profumo di Bella, dall'altro lo aiutano a controllare al meglio la propria sete.
"Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità… Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All’improvviso, tutto ha preso fuoco: c’era luce, c’era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l’ orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso!"
Come ogni storia impossibile, questi Giulietta e Romeo del 2008, hanno i loro nemici. Vampiri secolari, lupi grandi quanto orsi e l'amore..si l'amore...che è tra i demoni il più assetato, il più accanito...il più imbarazzante, il più infernale e paradisiaco.
Una potenza divina, alla quale un mortale sconosciuto diede un nome.
Twilight è stato definito dai suoi detrattori una versione americanizzata dei film di Moccia. Non sono un'adolescente che si strappa i capelli o schiamazza dietro l'idolo di turno ma ho subito il fascino di questa storia perchè, se è vero che i Tg di mezzo mondo ci ripropongono notizie terrificanti ogni giorno...è anche vero che l'altra metà della vita, quella discreta, pulsa d'amore e desidera ancora abbarbicarsi a qualsiasi cosa che abbia la sua forma.
Conclusione: meglio emozionarsi con un film che cercare le emozioni forti bucandosi le vene con una siringa!
( Lady Alexandra )
Sezione in lavorazione....tenetela d'occhio!
Edited by Lady Alexandra - 2/6/2009, 19:16