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| | .... Giusto per saperne di più, Marilena sull' aspetto hai toppato... Il Giornale10 gennaio 2010 Nardone ancora capo della Mobile: per fictiondi Enrico Silvestri LA STORIA La Rai racconterà le avventure del leggendario poliziotto degli anni 50 Soleva dire sorridendo sornione e battendosi il petto che lì aveva tutta Milano. «Lì» infatti era la tasca interna della giacca dove teneva il taccuino con i nomi dei confidenti. Ma anche le foto dei ricercati, per non scordarsene mai. Era una città, e un Paese, in bianco e nero, e lui era Mario Nardone, mitico, mai aggettivo fu più appropriato, capo della Mobile. A cui ora la Rai dedica uno sceneggiato di sei puntate di cento minuti ciascuna. Le riprese, sotto la regia di Fabrizio Costa, inizieranno tra un paio di mesi, in una Milano ricostruita a Belgrado. Il poliziotto verrà interpretato dall’attore napoletano Sergio Assisi. Avellinese di origini contadine, trasferito al nord per aver denunciato dei colleghi infedeli, Nardone «inventò» la polizia moderna. In strada si cantava «777 (il numero della questura) fanno ventuno, arriva la volante e non c’è nessuno» ma quando arrivò lui, la «ligera» iniziò ad avere vita dura. Faccia triste, elegante, baffetti «meridionali», legò vita e carriera alla città: funzionario, dirigente, infine questore. Divenne popolare quando nel novembre del 1946 incastrò Rino Fort, la «Belva» che aveva ucciso a sprangate moglie e tre figli del suo amante. Ed era già una celebrità nel 1958 quando, uno dopo l’altro, arrestò le sette «tute blu» che in via Osoppo avevano rapinato 600 milioni (di allora) a un portavalori.***Gazzetta del Sud10/01/2010 Alessandra Magliaro ROMA Era un'Italia disastrata, appena uscita dalla guerra, con immigrati di casa nostra come i meridionali che spinti dalle difficoltà economiche, dalla fame emigravano al Nord. In quei primi anni '50 Mario Nardone, avellinese di origini contadine pure lui arrivato per lavorare, divenne nella Milano post bellica e del primo boom economico una vera leggenda. La polizia moderna, con la Scientifica e la Mobile, nasce praticamente con lui. Una fiction, le cui riprese sono previste a marzo e la messa in onda su Raiuno nella stagione prossima, ricostruirà quest'ambiente e le imprese per le quali Nardone è famoso ancora oggi, il caso di Rina Fort, la rapina di via Osoppo, la Mala organizzata. A interpretarlo un attore napoletano già noto al pubblico televisivo: Sergio Assisi ("Capri"). Il resto del cast, come anticipa all'Ansa il regista Fabrizio Costa è tutto da definire.Saranno sei puntate, prodotte per Rai Fiction dalla Dap di De Angelis e la sceneggiatura è firmata da Gianni Cardillo, Marcello Olivieri, Silvia Napolitano, Andrea Purgatori, Vincenzo Scuccimarra, Stefano Voltaggio, con riprese a Belgrado «dove ricostruiremo – spiega Costa, regista di tante fiction di successo come Chiara e Francesco – la Milano oggi sparita degli ultimi anni '40» e sul finale nello stesso capoluogo lombardo. «Era una testa calda, un grande talento investigativo, dovette confrontarsi con le prime formazioni post belliche di malavita, quella mala milanese che curiosamente anche Michele Placido si appresta a ricostruire per le imprese negative di Renato Vallanzasca negli anni '70», racconta all'Ansa Costa.Napoletano, trasferito a Milano per aver denunciato dei colleghi scorretti, Nardone si trova a fare i conti con una realtà che sta rapidamente cambiando: la guerra è ormai finita e la città ha una nuova spinta dinamica verso la ripresa economica. È qui che la Mala organizza furti temerari, colpi sempre più scientifici e audaci, con bottini che vengono dissipati nei Casinò della vicina Svizzera. Nella serie Nardone è alle prese con casi realmente accaduti e documentati, che travolsero l'opinione pubblica impegnando le cronache dei giornali dell'epoca. «Charme tutto meridionale, sciupafemmine, ironico, disincantato, puntigliosissimo», Mario Nardone, prima commissario e poi questore, sarà per Costa un personaggio tutto da far scoprire al pubblico tv «e con questo personaggio anche una Milano che non esiste più. Per Costa, Nardone è «quasi un Simenon mediterraneo, dotato di una sua etica radicata e personalissima».Edited by Geric - 10/1/2010, 13:01
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